Continua la caccia all'arma di cui si è servito l'assassino per uccidere Davide Gorla mercoledì nel suo negozio di via Milano (LEGGI QUI) a Busto Arsizio. Del coltello, per adesso, non c'è traccia, ma le forze dell'ordine stanno setacciando il centro come pure altri punti lungo il percorso della fuga dell'assassino, ritenuti plausibili per l'abbandono. Come non si è trovata la maglietta insanguinata.
L'attenzione oggi è anche sulla decisione a proposito della convalida. Del delitto è accusato Emanuele Mirti, sottoposto a fermo dalla squadra mobile e dal Commissariato coordinato dal vicequestore aggiunto Cristian Piron. Quando gli agenti sono andati a casa sua a Castellanza a prenderlo, ha respinto ogni addebito.
Intanto, profonda è la commozione a Busto, dove ieri si è tenuta una fiaccolata in ricordo di Davide, commerciante molto amato, e la cugina Laura Puricelli ha ribadito le preoccupazioni dell'uomo sugli arretrati dell'affitto da riscuotere, preoccupazioni che sembravano in procinto di terminare con l'appuntamento preso proprio mercoledì pomeriggio. Da quell'incontro, Davide si aspettava di essere pagato.