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Busto Arsizio | 20 maggio 2025, 20:39

La casa circondariale di Busto ha una nuova sala radiologica: inaugurazione con l’assessore regionale Bertolaso

Il responsabile Welfare, accolto dalla direttrice Maria Pitaniello, ha visitato l’Area sanitaria del carcere con i vertici di Asst Valle Olona, rimanendo colpito, fra l’altro, dalla sala utilizzata per la riabilitazione/fisioterapia. La Dg dell’azienda: «Il servizio di radiologia riduce gli spostamenti di detenuti e produce risparmi, in termini economici e di tempo»

Non solo corsie in ospedale: l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, nella visita odierna a Busto Arsizio, ha inaugurato una sala radiologica nella Casa circondariale di via per Cassano. Con i vertici di Asst Valle Olona, è stato accolto dalla direttrice, Maria Pitaniello e dalla dirigente della Polizia penitenziaria Rossella Panaro.

La sala, inserita nell’Area sanitaria, è dotata di ortopantomografo, ecografo portatile e RX, con la possibilità di effettuare teleconsulti: se ne è data dimostrazione sul campo il primario di Cardiologia di Busto Arsizio. L’assessore Bertolaso ha seguito con grande interesse il dialogo a distanza e ha apprezzato la successiva visita allo spazio dedicato alla riabilitazione fisioterapica. Unico nel nord Italia, riceve pazienti provenienti da altre regioni, anche lontane. Nell’Area sanitaria sono inoltre presenti presenti servizi di psicologia e neurologia.

A illustrare le attività, i medici coordinati dalla dottoressa Ezia Iorio: sono sei a garantire una presenza nelle 24 ore. Nell’area lavorano anche 17 infermieri, un operatore socio-sanitario, un fisiatra e cinque fisioterapisti.

«Grazie a questo nuovo servizio interno al carcere – la sottolineatura di Daniela Bianchi, Dg di Asst Valle Olona - non sarà più necessaria la traduzione dei detenuti, per alcuni esami specifici, verso l’ospedale di Busto Arsizio, fatta eccezione per i casi di particolare urgenza. È un servizio che permette di risparmiare notevolmente, sia in termini di spese di trasferimento che per quanto riguarda l’occupazione di agenti della polizia penitenziaria».

S.T.

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