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Politica | 15 maggio 2025, 20:00

Orsi difende gli eventi al Museo del Tessile: «Polemiche sterili, Busto ha bisogno di essere rivitalizzata»

Il consigliere leghista respinge le critiche del collega Attolini: «Vedere il Museo del Tessile animato da eventi come 'La Vucciria' mi fa molto piacere, avere famiglie passeggiare tranquille a mezzanotte è la migliore garanzia di sicurezza»

Orsi difende gli eventi al Museo del Tessile: «Polemiche sterili, Busto ha bisogno di essere rivitalizzata»

«Vedere il Museo del Tessile animato da eventi come 'La Vucciria' mi fa molto piacere, le polemiche fatte sono sterili». Simone Orsi difende a spada tratta le manifestazioni che stanno "colorando" l'area esterna del parco di via Volta e replica alle recenti osservazioni del collega di Fratelli d'Italia Francesco Attolini (LEGGI QUI) riguardo i possibili problemi causati da queste iniziative.

Attolini aveva sollevato la questione del volume della musica durante "La Vucciria siciliana", proponendo l'istituzione di un "garante" per mediare tra organizzatori e residenti. Ma per il consigliere comunale della Lega Nord, l'evento è stato un trionfo, «andato oltre le aspettative, con una fortissima adesione, non solo di siciliani residenti ma anche di persone arrivate da Vercelli, da Lugano e dal comasco. Parliamo di circa 18mila presenze, un dato eccezionale che dimostra l'attrattività di iniziative simili, ben diverse dalle pur valide feste di quartiere dove spesso si vedono 'sempre le stesse facce'».

Riguardo alle criticità sollevate, Orsi minimizza: «La musica? Non c'erano concerti veri e propri. Verso le 23:00-23:30 il volume era accettabile, passando all'esterno non si percepiva disturbo. Se mettiamo in discussione questo, allora dovremmo farlo anche per la Festa della Birra della Pro Patria, che include concerti».

Sulla questione delle macchie sulla pavimentazione, il consigliere leghista precisa: «Gli organizzatori della Vucciria si sono subito autodenunciati. Già martedì mattina, dopo l'evento conclusosi domenica notte, hanno contattato Agesp e hanno poi immediatamente saldato il conto, corrispondente ai 3355 euro chiesti per la sistemazione dell'area». 

Orsi suggerisce, per il futuro, l'introduzione di «una cauzione da far versare agli organizzatori delle feste o, tra le varie cose, anche l'obbligo di utilizzare teli protettivi appositi. Piccole accortezze da impostare al momento dell'assegnazione degli spazi». Il consigliere critica l'approccio che definisce una «polemica sterile»: «Non si possono bloccare le manifestazioni in centro – prosegue Orsi - Servono piuttosto prescrizioni chiare, e chi sbaglia paga, questo vale per tutti. Io voglio eventi e iniziative, quelli che stanno riattivando zone come quella di San Michele, che stava morendo». Orsi cita la festa dell'8 dicembre e la patronale del 29 settembre nello stesso quartiere centrale come esempi di rivitalizzazione, estendendo il concetto anche a via Matteotti, con il progetto del Conventino come volano per i privati. 

L'ambizione, per Orsi, è grande: «Puntiamo ai 100mila abitanti, ma poi rimaniamo chiusi – afferma il consigliere leghista - Busto Arsizio, come quinta città della Lombardia, non può permettersi di dire sempre 'no'. Non sopporto questo atteggiamento, specialmente da chi si definisce uomo di centrodestra. Preferisco sentire un po' di musica piuttosto che le sirene della polizia per questioni di sicurezza. Vedere famiglie passeggiare tranquille a mezzanotte è la migliore garanzia». La vivacità contrasta il degrado: «Il buio e il silenzio creano pericolo. All'interno del parco del Museo, dove c'era lo skate park si trovavano siringhe. Se ci sono famiglie e bambini, queste cose si evitano. Bisogna credere di più in queste iniziative che ravvivano la città: non solo eventi culturali, belli ma di nicchia, ma anche quelli che la massa apprezza. Rischiamo che Busto diventi un dormitorio e i giovani, senza iniziative, rischiano maggiormente di prendere strade sbagliate».

Il consigliere della Lega insiste sulla necessità di «svegliare la città» e «rivitalizzarla», attraendo la popolazione anche dei paesi limitrofi. «La gente ha voglia di partecipare, il richiamo funziona, siamo sulla strada giusta. L'idea di un'area feste? Troviamola, cerchiamola, ma non demonizziamo gli eventi attuali, sono iniziative che portano vita».


 

Giovanni Ferrario

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