Amara sorpresa per i volontari dell’associazione di Busto Arsizio Ananke Family. Ieri, raggiungendo la sede in via Tito Speri dello sportello informativo sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, hanno notato che il cancelletto d’ingresso era stato forzato. Il tentativo di manomissione, probabilmente con un cacciavite, ha riguardato anche le porte, ma è stato infruttuoso.
Che si sia trattato di una sola o di più persone, evidentemente non stiamo parlando di professionisti dello scasso. «Abbiamo pensato anche a un dispetto – spiega il volontario Ennio Borin, uno dei fondatori dell’associazione –. Se avessero voluto entrare, non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di forzare il cancelletto».
Certo viene difficile immaginare le ragioni di uno sgarbo a un’associazione che gratuitamente accoglie e orientare le famiglie coinvolte da patologie come anoressia e bulimia. Ma, come dice Borin, «a questo mondo non ci si stupisce più di niente».
Allo stesso tempo, è facile immaginare che nella sede di una realtà gestita da volontari ben difficilmente si troveranno somme di denaro ingenti o apparecchiature ultimo modello. «Soldi non ce ne sono, non abbiamo un registratore di cassa – conferma Borin –. Ci sono solo tavoli e sedie, i computer ci sono stati donati e non sono certo nuovi, non hanno nessun valore».
Di certo episodi poco comprensibili come questo «ci creano problemi, soprattutto se dovessero ripetersi e causare danni più in genti. Come tutte le associazioni, siamo sempre alla ricerca di donazioni, perché non è facile stare in piedi. All’esterno della sede c’è una targa che spiega chi siamo. Cerchiamo solo di fare del bene, non sappiamo cosa dire se non che ci dispiace».
Lo sportello attualmente è attivo due pomeriggi a settimana, «ma abbiamo in programma di rimanere aperti tutti i giorni unendo le forze con l’associazione Linda, per accogliere e indirizzare chi avesse difficoltà o problemi legati ad ambiti diversi. Noi invece continueremo a occuparci dei disturbi del comportamento alimentare. Un problema in crescita e che coinvolge bambini sempre più piccoli, anche di 8-9 anni».