È stato un parroco che ha impresso una nuova direzione a una comunità in crescendo come quella di Sant’Edoardo a Busto Arsizio: un prete, un giornalista, un innovatore in ogni campo. Don Giovanni Mariano è scomparso all’età di 79 anni e profondo è il cordoglio nelle parrocchie che hanno avuto la benedizione della sua presenza. Era stato a Bollate, Milano, Sesto San Giovanni, dove è mancato.
Comunicare e fare
Era nato a Varese il 9 dicembre 1946 ed era stato ordinato sacerdote da monsignor Giovanni Colombo nel 1978. Laureato in economia, una scelta non usuale in quell’epoca, era già giornalista e diresse Il Resegone dal 1986 al 1992. Comunicare per lui era fondamentale: lo dimostrò anche quando arrivò negli anni Novanta a Sant’Edoardo dove lanciò il giornale parrocchiale con approfondimenti e foto, uno strumento moderno e vivace.
Ma era anche il sacerdote del fare, quello che vedeva le esigenze della gente e si muoveva di conseguenza. Fondamentali per lui erano la memoria storica - e quanto si adoperò per quella di Sant'Edoardo, contribuendo in modo decisivo alla sua identità - e il futuro. Considerando l’inadeguatezza dell’asilo in via Sondrio davanti all’incremento demografico nel rione, decise di dare il via alla costruzione di una nuova scuola materna contando anche sulla generosità della popolazione. Nacque così l’attuale struttura di viale Alfieri, proprio accanto alla chiesa. Chiesa che allora aveva una mancanza: il campanile era stato lasciato infatti incompleto. In quel periodo scattò così la mobilitazione perché Sant’Edoardo potesse averlo e finalmente affidarsi a campane autentiche, per richiamare i fedeli.
«Ogni traccia di vera cultura»
Ma don Giovanni naturalmente è stato prima di tutto un sacerdote e un pastore d’anime. Con fili della Provvidenza che si intrecciano: l’ultimo giovane ordinato prete nel rione, don Marco Zambon, fu proprio battezzato da lui a Santa Croce, perché era improvvisamente mancato don Alfonso Milani alla guida della parrocchia (oggi unita a Sant'Edoardo). Don Giovanni ha condiviso la felicità della sua vocazione e ha visto crescere anche futuri sacerdoti come don Alessio Casoni.
Lo ricordiamo quando a Sant'Edoardo morì Carla Mocchetti. Il messaggio bellissimo di don Giovanni: «Adesso andrà su dal Buon Dio a raccontargli la storia di Sant'Edoardo in bustocco».
Per il libro della poetessa, Rassù, il cui ricavato andò proprio «all'erigenda scuola materna», l'allora parroco scrisse una prefazione in cui troviamo alcuni cardini del suo pensiero e della sua opera: «Per noi di Sant'Edoardo - comunità relativamente giovane - è importante raccogliere ogni traccia di vera cultura. È giusto che sia anzitutto la Parrocchia a preoccuparsi di questa meritoria operazione, una tra le tante, mentre si sta impegnando a coltivare la memoria storica del Quartiere attraverso i restauri di opere d'arte e attraverso tutto ciò che rende accogliente la Chiesa parrocchiale, cuore e biglietto di presentazione della Comunità».