/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 09 maggio 2025, 11:08

Busto: sicurezza e autodifesa, fino a dove ci si può spingere? Idee e soluzioni dalla serata di Lampi Blu

Lampi Blu pone l'accento su una tematica sempre attuale con un appuntamento che ha coinvolto Fausto Benzi, referente dell'associazione “Controllo del Vicinato”, e l'avvocato e criminologo Davide Mantovan. Tra i temi affrontati, anche la proposta di accompagnare donne e persone fragili verso l’auto o l’abitazione, in risposta alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza

“Occhi sul quartiere: protezione, tecnologia, sicurezza” è stato il tema della serata organizzata dall'associazione Lampi Blu nella sua sede di via Caprera. Sala piena per ascoltare gli interventi Fausto Benzi, referente dell'associazione “Controllo del Vicinato”, e dell'avvocato e criminologo Davide Mantovan

A fare gli onori di casa è stato il presidente di Lampi Blu Paolo Macchi, che ha sottolineato i risultati raggiunti dalla sua associazione e la soddisfazione per la riuscita dell'iniziativa: «A distanza di meno di un anno dall'inaugurazione della nostra sede di via Caprera - commenta Macchi - , abbiamo già raggiunto obiettivi importanti, a partire dall'organizzazione di serate come questa che servono a sensibilizzare i cittadini su tematiche importanti. Vogliamo poi mettere un defibrillatore su ogni auto di Carabinieri e Polizia e piano piano, grazie a imprenditori e associazioni, abbiamo già quasi raggiunto quota venti, un traguardo importante che fa parte del nostro impegno per la comunità». 

Benzi ha illustrato pregi e possibili sfaccettature del Controllo del Vicinato. Uno strumento che, secondo il cuggionese, serve per «produrre sicurezza tra la gente, anche grazie alle buone pratiche di cortile ma senza sostituirsi alle Forze dell'ordine, bensì fungendo da supporto fornendo informazioni». 

Ancor più incisivo l'intervento di Mantovan, che è entrato nello specifico di alcune situazioni, anche grazie ad alcuni esempi pratici di eventi realmente accaduti in cui l'autodifesa è andata oltre quanto consentito dalla legge. 

Si è anche parlato di un tema particolarmente caldo in città, ovvero la possibile costituzione di un gruppo di cittadini che accompagnino donne e persone fragili alla propria auto o a casa (leggi QUI e QUI): «La premessa è che il un momento d'emergenza sono autorizzato a badare a me o ad altri - spiega Mantovan - ma quando l'emergenza non è aperta, la sicurezza dei cittadini e prerogativa dello Stato. Nello specifico se mi faccio accompagnare da una persona che mi aiuta e non mi fa sentire solo, già questo è da considerarsi un deterrente per i malintenzionati e mi rende una vittima meno appetibile. Ma c'è anche da dire che non so come questa persona può essere d'aiuto in una situazione emergenziale. Se, per esempio, arriva qualcuno con un taglierino, me lo punta alla gola e mi chiede l'orologio, che reazione ha chi mi accompagna? Se fa il matto perché ha visto un film di troppo, facendo un movimento sbagliato che invece l'aggressore sa gestire in quanto abituato a situazioni di rischio, cosa può succedere? Non vorrei essere io a scoprirlo. Potrebbero esserci problemi, per l'incolumità personale oltre che giuridici». 

Tante le presenze istituzionali, capeggiate dall'assessore alla sicurezza Matteo Sabba. Con lui, oltre a diversi consiglieri comunali, anche i colleghi di giunta Chiara Colombo, Alessandro Albani e Paola Reguzzoni e il consigliere regionale Emanuele Monti

«Teniamo molto a queste tematiche - commenta Sabba - , sono purtroppo sempre più attuali. Anche dopo gli ultimi accadimenti, il confronto con Paolo Macchi ci ha trovati allineati. Quando dei cittadini possono portare il loro contributo nella maniera più corretta siamo contenti, vuol dire che sono i cittadini che si aiutano. Si parla di sicurezza partecipata, ma bisogna sempre tracciare un confine: i cittadini rimangono sempre cittadini. La vera criticità che hanno le nostro città è quella del numero di agenti e la gente non ne è a conoscenza. Spesso, la sera, abbiamo in servizio una volante della Polizia, una dei Carabinieri che fa un circuito più ampio, e mezza della Polizia locale, perché a mezzanotte finisce il proprio turno. Bisogna incrementare il numero di forze dell'ordine e dare loro più strumenti per aumentare la sicurezza di tutti noi per essere più felici». 

Giovanni Ferrario

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore