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Politica | 06 maggio 2025, 13:36

Remigration Summit: Farioli chiede chiarezza, la sinistra si mobilita

Interrogazione dell’ex sindaco di Busto, che teme danni di immagine e problemi di sicurezza: «La nostra non è una città razzista». Alleanza Verdi Sinistra pronta a scendere in piazza: «Non sono i migranti a minacciare questo Paese»

Foto Adnkronos

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Dopo il Partito Democratico, pronto a mobilitarsi a Busto Arsizio «per dire no a chi vorrebbe riportare le lancette indietro di un secolo», anche l’ex sindaco Gigi Farioli interviene sul Remigration Summit, l’iniziativa organizzata da gruppi dell’estrema destra europea, presentando un’interrogazione.
E pure Alleanza Verdi Sinistra fa sapere che scenderà in piazza se il summit sarà confermato.
Domenica scorsa, l’edizione milanese del Corriere della Sera riportava come gli stessi organizzatori del convegno indicassero Busto come base logistica privilegiata per i partecipanti. Il luogo in cui si terrà l’iniziativa, però, sarà comunicato con un preavviso di appena 24-72 ore.

L’interrogazione di Farioli

L’esponente di Forza Italia – capogruppo in Consiglio comunale di Popolo, Riforme e Libertà – chiede chiarezza sulla possibilità che l’appuntamento possa svolgersi in città.
In un’interrogazione a risposta scritta, Farioli fa riferimento alle notizie circolate anche sulla stampa nazionale relative all’annunciato summit di gruppi che «propugnano la Remigration come piattaforma politica “per restituire l’Europa ai suoi valori (?) etnici (?) tramite la remigrazione forzata degli stranieri regolari e non, con permesso o clandestini, non bianchi”».

Farioli si rivolge al sindaco Emanuele Antonelli e alla giunta chiedendo «se sono al corrente di preannunciati arrivi in città e presso le strutture ricettive del territorio di aderenti alla piattaforma che già avrebbero, secondo le note di stampa, saldato l’onerosa partecipazione e di eventuali location in zona per il summit».

E ancora, domanda «quali iniziative abbiano assunto o intendano assumere per impedire o prevenire non solo evidenti danni d’immagine a una città che di tutto può essere accusata fuorché, a cominciare dal suo sindaco e dalla sua amministrazione, di essere razzista o, peggio, malata d’arianesimo identitario, città da sempre esempio di liberale e positiva inclusione e da sempre avversa, a cominciare dal suo statuto, ad ogni discriminazione contraria ai valori delle radici greco, romane, giudaico cristiane dell’Europa in cui si riconosce».
L’iniziativa di Farioli è volta anche a «prevenire possibili, se non probabili, problemi di sicurezza e ordine pubblico».

La nota di AVS

«Lo diciamo chiaramente sin da ora: se il Remigration Summit sarà confermato a Busto Arsizio, saremo pronti a scendere in piazza con le altre forze democratiche del Paese, perché il razzismo e le deportazioni degne del nazifascismo non sono tollerabili». Commentano così i portavoce di AVS (Lorenzo Colombo e Alessandro Pennati) la notizia secondo cui il Remigration Summit dell’estrema destra avrebbe consigliato Busto Arsizio come location per i pernottamenti dei partecipanti.

«Non sono i migranti, che spesso tengono in piedi settori essenziali dell’economia, a minacciare questo Paese - continuano i due in una nota - bensì le diseguaglianze sociali che sfociano in sfruttamento, deprivazione e negazione di diritti e tutele, oltre che di una vita dignitosa, come sancisce l’articolo 34 della nostra Costituzione. La teoria della “remigrazione” che l’estrema destra porta avanti non è altro che una follia razzista intollerabile, frutto di anni di propaganda sulla pelle dei più poveri e indifesi».

Per AVS «è assurdo e anacronistico assistere nel 2025 ad un’ennesima caccia alle streghe, o in questo caso al migrante, ma potrebbe essere all’ambientalista o agli studenti disubbidienti con il solo scopo di distogliere l’attenzione dai reali problemi del Paese: non è certo responsabilità dei migranti se molte famiglie stentano ad arrivare a fine mese, non hanno certo scelto i migranti di favorire la sanità privata anziché investire su quella pubblica e non sono certo state le minoranze etniche a devastare l’ambiente, a cementificare il suolo, o a lasciare che le imprese fuggissero all’estero. Per queste ragioni Alleanza Verdi Sinistra si oppone fermamente alla retorica dell’odio e chiediamo che le istituzioni a partire da amministrazione comunale e prefetto prendano posizione e si attivino di conseguenza».

Redazione

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