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Busto Arsizio | 04 aprile 2025, 15:47

Busto in cammino: una marcia per dire che il disagio giovanile esiste e va affrontato

Venerdì 11 aprile, iniziativa promossa da realtà del Terzo settore e Comune, primo passo per raccogliere istituzioni, associazioni e cittadini intorno a un decalogo che chiama all’azione. L’assessore all’Inclusione sociale, Paola Reguzzoni: «Recenti episodi hanno visto protagonisti giovanissimi aggressori e aggrediti, oltre ad adulti indifferenti, forse divertiti. Ma c’è una città che si sveglia e si unisce»

La presentazione corale della camminata in programma l'11 aprile

La presentazione corale della camminata in programma l'11 aprile

La camminata #IONONSONOINDIFFERENTE è in programma venerdì 11 aprile, alle 17. Comune e Terzo settore (promuovono Eva Odv, Mai paura, Piccolo Principe, Croce Rossa e Lampi blu ma l’elenco delle adesioni è destinato ad allungarsi) chiamano a raccolta associazioni, cooperative, famiglie e singoli cittadini. I cardini dell’iniziativa sono: riconoscere e riaffermare che il disagio giovanile esiste, dilaga e si presenta in forme e modi molteplici; ricordare che l’indifferenza è deleteria e finisce con l’aggravare il problema; chiamare all’azione partendo da un decalogo che prevede, fra l’altro, l’istituzione di un tavolo di osservazione, lavoro e confronto, in prospettiva anche l’istituzione di un garante comunale per l’infanzia. La marcia, dunque, vuole essere il primo passo di un percorso lungo e articolato, nel quale si vogliono coinvolgere le scuole, le società sportive, tutte le realtà che si occupano di minori e di disagio giovanile.

La necessità di una risposta alle violenze che si sono succedute in città (vedi, fra i tanti esempi possibili, QUI e QUI), una risposta che vada oltre il presidio del territorio e la repressione, è sentita e diffusa. Così, l’iniziativa di una mamma che ha contattato Eva Odv esprimendo il desiderio di fare qualcosa ha trovato attenzione, in tempi rapidi: «Mi sono chiesta che cosa si possa fare sapendo che cosa non si deve fare: stare zitti, girarsi dall’altra parte». 

Paola Reguzzoni, assessore all’Inclusione: «Come noto, si è discusso anche in Commissione sugli episodi avvenuti in centro e in generale sui fenomeni che coinvolgono sempre più minorenni. Anche sotto i 14 anni. Anche undicenni. Dal mio punto di osservazione, trovo che le nuove generazioni di adolescenti e preadolescenti vivano troppo spesso in autogestione, senza avere negli adulti riferimenti ed esempi. Accanto a giovanissimi aggressori e aggrediti abbiamo visto adulti indifferenti, forse divertiti. Ma c’è anche una Busto che si sveglia e si unisce».

La volontà di una reazione corale si coglie già nel coinvolgimento di diversi assessorati: Istruzione, Sport (Luca Folegani: «Le società e la pratica sportiva possono fare molto per tenere lontano dalla strada e dal disagio»), Cultura (Manuela Maffioli: «Le nostre grandi manifestazioni culturali sono a disposizione dei giovani, la biblioteca è una piazza per loro, per le diverse fasce d’età: facciamo conoscere ai ragazzi queste opportunità e facciamo conoscere i ragazzi che le colgono. Devono essere visti, riconosciuti»).

Così Patrizia Corbo (Piccolo principe): «Sono le azioni a fare la differenza. Ciascuno partecipi alla camminata con i sentimenti che vuole, anche negativi, anche con preoccupazione o dolore. Va bene tutto tranne la rabbia che non può servire a fare partire un tavolo di pace e di costruzione». Cinzia Di Pilla (Eva Odv) ha ricordato l’allarme lanciato in tempi non sospetti («Lo diciamo da un pezzo, l’età dei maltrattamenti si sta abbassando»), mentre Paolo Macchi (Lampi blu) ha rimarcato: «I ragazzi protagonisti di tanti episodi spesso sono tanto giovani da non essere imputabili. Però sono educabili. È difficile riuscire a fare tutto ciò che occorre in termini di repressione. Nell’epoca dell’indifferenza e della “sindrome da spettatore” occorre andare oltre. Per questo ci saremo».

Appuntamento in centro, con un percorso che toccherà anche alcuni dei luoghi balzati agli onori delle cronache: partenza da piazzale Bersaglieri e arrivo in piazza San Giovanni, passando da piazza Garibaldi.

Monito e ulteriore proposito dell’assessore Reguzzoni: «I ragazzi coinvolti in certe vicende sono spesso già attenzionati dall’assessorato. Ma ci sono molti giovanissimi performanti, di buon esempio, che covano il disagio nelle sue tante forme. Depressione, per esempio, cyberbullismo, disturbi alimentari… Per questo vogliamo formare, con corsi magari brevi ma puntuali, gli educatori, gli allenatori, anche il personale che lavora in contesti come le mense scolastiche. Cogliere e riconoscere i segnali è fondamentale».

Stefano Tosi

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