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Gallarate | 15 settembre 2024, 11:45

Pd e Obiettivo Comune Gallarate sulla mobilitazione per il boschetto di via Curtatone: ormai è tardi

Le due forze di minoranza tornano sul progetto di un nuovo plesso scolastico e sulle iniziative per bloccarlo o modificarlo radicalmente, così da mantenere l’area boscata. Riconosciuti risultati ottenuti dal presidio e dal comitato “Salviamo gli alberi” ma, insieme, rivendicazione di proprie iniziative, poco o per nulla considerate, e messa in guardia sul rischio di battaglie ideologiche e obiettivi irraggiungibili

Pd e Obiettivo Comune Gallarate sulla mobilitazione per il boschetto di via Curtatone: ormai è tardi

Partito Democratico e Obiettivo Comune Gallarate sono tornati a farsi sentire sul progetto di un nuovo plesso scolastico in un’area boscata di via Curtatone e sulla lunga mobilitazione per preservarla. Le due forze di minoranza, già critiche sulle scelte dell’Amministrazione comunale e sui comportamenti del sindaco, Andrea Cassani, fanno il punto. E rimarcano l’impossibilità di bloccare i lavori, stravolgendo il progetto, per motivi procedurali ed economici. Si sottolineano i risultati ottenuti (e ottenibili) quanto a compensazioni ambientali e aree coinvolte dalle stesse. Ad accomunare i due interventi, anche la rivendicazione su quanto fatto in passato.

«Avevamo proposto un progetto che manteneva il bosco e riqualificava le scuole esistenti. Non siamo stati ascoltati. Poi ripetutamente nel 2022, 2023 e 2024 abbiamo chiesto l’avvio di processi di partecipazione e la realizzazione di compensazioni ambientali nei quartieri di Cascinetta e Cajello: non siamo stati ascoltati ancora una volta». Così il Pd, che fa riferimento anche al recente incontro con il prefetto, mentre Ocg parla di un «…progetto datato marzo 2021 -che quindi abbiamo trovato fatto (il riferimento è all’ingresso in Consiglio comunale di Ocg, Ndr) - sul quale abbiamo scritto subito le nostre criticità nel marzo 2022 […] Forse se la mobilitazione fosse partita almeno un anno fa quando OCG presentava, dopo diverse altre interrogazioni scritte, anche un question time in consiglio comunale (17-7-2023), si sarebbe potuto fare di più…». Di seguito, le due prese di posizione.  

Partito Democratico

Nella vita bisogna sempre lottare e sognare, comprendendo però ciò che si può cambiare e ciò che non si può cambiare. Il progetto Grow29 non si può realisticamente cambiare radicalmente salvando il bosco perché la giunta Cassani ha già aggiudicato appalti, per recedere dai quali dovrebbe pagare pesanti penali, e ha vinto il bando proprio proponendo di fare una scuola dove c’è il bosco.

Nel 2021 come PD avevamo proposto un progetto che manteneva il bosco e riqualificava le scuole esistenti. Non siamo stati ascoltati. Poi ripetutamente nel 2022, 2023 e 2024 abbiamo poi volte chiesto l’avvio di processi di partecipazione e la realizzazione di compensazioni ambientali nei quartieri di Cascinetta e Cajello: non siamo stati ascoltati ancora una volta. Nella primavera del 2024 il comitato salviamo gli alberi ha iniziato sino ad oggi la sua campagna per salvare il bosco e, attraverso l’accordo davanti al prefetto, ha ottenuto di salvare le piante di maggior valore e di tutelare la fauna, costringendo il sindaco che aveva mostrato il dito medio a promettere compensazioni in loco e l’avvio di un processo di partecipazione. L’azione di presidio e protesta del comitato ha quindi ottenuto un risultato importante, il massimo raggiungibile concretamente.

Oggi abbiamo però appreso dalla stampa che gli attivisti di via Curtatone non intendono accettare le condizioni di mediazione emerse dal tavolo con il prefetto e l’amministrazione, affermando di volere fermare la protesta solo se il bosco non sarà tagliato. Ci pare una posizione che rischia di disperdere il risultato concreto che è stato raggiunto. Come Partito Democratico di Gallarate chiediamo al comitato di riflettere e riconsiderare la sua posizione. Il bene è spesso frutto della mediazione e non della impossibile distruzione del nemico. Le posizioni ideologiche non fanno mai il bene della comunità e, spesso, disperdono i risultati visibili già ottenuti.

Obiettivo Comune Gallarate    

Da oltre un mese Gallarate è al centro della ennessima querelle amministrativa assurta ormai a questione nazionale: la scuola unica di via curtatone del progetto grow29. Un progetto datato marzo 2021 -che quindi abbiamo tovato fatto- sul quale abbiamo scritto subito le nostre criticità nel marzo 2022, del quale solo ora pare che che alcuni scoprano le cose che non vanno. Il tutto, lo evidenziamo, ad appalti ormai assegnati lo scorso giugno con le determinazioni dirigenziali n. 423 e 417.

Si può rinunciare al progetto? Si, pagando penali pesanti a sto punto. Si può modificare il progetto ovvero ridestinare i soldi europei per le ristrutturazioni delle scuole elementari in dismissione? No. Si possono ottenere il salvataggio di alcune piante di pregio (vedi foto dei cedri e querce) e pretendere che le importanti compensazioni ambientali avvengano nei due quartieri interessati ovvero cajello e cascinetta? Si, con un impegno formale messo nero su bianco da parte del Comune di Gallarate e del Parco Ticino che le deve realizzare dopo averle monetizzate con 226 mila euro dei gallaratesi. Sarebbe poco? Sicuramente, ma questo è quello che si puà fare ORA essendo irrealistica la rinuncia del progetto.

Forse se la mobilitazione fosse partita almeno un anno fa quando OCG presentava, dopo diverse altre interrogazioni scritte, anche un question time in consiglio comunale (17-7-2023), si sarebbe potuto fare di più, volendo. Resta che oggi, per come si trova ora il bosco (vedi foto) già dimezzato, sarebbe già un successo. Se però lo scopo è fare battaglie di contrapposizione politica allora OCG si chiama fuori perchè a noi interessa il bene della città, non diti medi dispensati a chi legittimamente protesta almeno inizialmente con ragioni comprensibili, e nemmeno ora battaglie di retroguardia combattute solo per ragioni ideologiche a cose ormai fatte e che altro non fanno che rendere Gallarate la città che non vogliamo abitare: ovvero quella della quale molti si vergognano.

S.T.

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