Da Gerusalemme, dove è stato ordinato sacerdote, a Busto Arsizio, Sant'Edoardo. La sua Sant'Edoardo, come ha detto oggi Fra Lorenzo Pagani celebrando la prima messa "a casa".
In Terra Santa a fine giugno era accorso da Busto Arsizio don Antonio Corvi per essere a fianco di "Lollo", come tutti lo chiamano qui, in occasione della sua ordinazione (LEGGI QUI). Per allora, i parrocchiani avevano deciso di esaudire il desiderio di Fra - oggi anche Padre, si è sottolineato - Lorenzo: nessun dono per lui, ma aiutare i fedeli della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza. Sono stati raccolti oltre 11mila euro e il frate ha ringraziato commosso per la generosità.
Partecipata e intensa la messa domenica 14 luglio, avere qui Fra Lorenzo sacerdote - ha detto il parroco di Sant'Edoardo don Antonio Corvi all'inizio della celebrazioni - è un dono, una grazia.
La gente ha ascoltato attentamente l'omelia del suo Lollo (il Vangelo è stato letto dal predecessore di don Antonio, don Emilio Sorte), che non poteva che partire dalle ferite della Terra Santa, procurate dal conflitto: «Ho capito che l'unico modo per seminare pace e giustizia - ha sottolineato - è quello di cercare di vivere l'autenticità del Vangelo e il messaggio di Gesù di Nazareth... non solo parole, ma soprattutto i fatti». Quindi lo sguardo alla sua chiesa, dove ha pregato tante volte e incontrato molteplici persone.
«È un'immensa felicità - ha esclamato Padre Lorenzo, che ora andrà in Libano - poter celebrare nella mia amata Sant'Edoardo». E ha ricordato il cammino della vocazione, l'oratorio, i «tanti volti di bambini, giovani, famiglie, anziani», fino a quel "sì" per sempre.
Dopo la messa, scherzosamente il novello sacerdote è stato lanciato in aria e festeggiato con la spontaneità della comunità che lo conosce da tanti anni, felice di averlo incontrato nel suo nuovo cammino.
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