Arrivano a Busto Arsizio i Moai degli Urbansolid. Dopo aver esposto queste quattro opere a Milano a Citylife, i due artisti bustocchi, Riccardo Cavalleri e Gabriele Castellani, le hanno posizionate in piazza Vittorio Emanuele, dove rimarranno fino al primo luglio, quando verranno trasferite in quattro diversi punti della città, prima di essere portate in Svizzera.
L’iniziativa rientra negli eventi collaterali della festa patronale che prevedono, tra l’altro, la “cena di San Giovanni” che si terrà proprio in questa piazza (leggi qui). A osservare l’installazione prendere forma c’era anche la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli.
«È un grande orgoglio poter esporre queste opere a Busto, che è la nostra città natale, dopo il successo che hanno avuto a Citylife», spiega Gabriele Castellani. «Questa piazza – aggiunge Riccardo Cavalleri – durante la nostra gioventù era frequentata molto dai ragazzi. Si è un po’ persa, ma sta venendo riqualificata e siamo molto orgogliosi e fieri di far parte di questo rilancio».
Sul significato dell’installazione, quattro riproduzioni alte 3,05 metri e “imbrattate” delle statue dell’Isola di Pasqua, Cavalleri spiega che «i Moai sono la sintesi di una civiltà che ci hanno raccontato essersi estinta per dei problemi causati da loro stessi nel loro ecosistema. “Vandalizzando” una scultura del genere, il monito è quello di capire che l’uomo moderno non ha imparato la lezione e la paura è quella di fare la stessa fine della popolazione Rapa Nui in scala globale».
C’è anche un «messaggio green» sull’avere «rispetto del nostro passato per avere un miglior futuro». C’è quindi il tema dell’arte che si interroga sul futuro del pianeta e sulla sostenibilità, in continuità con l’opera di Michelangelo Pistoletto esposta in città.
In queste ore i due artisti stanno posizionando le opere, in arrivo da Milano, sui “palchetti” della piazza. L’iniziativa, a cura dell’associazione culturale “TraccePerLaMeta, fa seguito al progetto “Get Out” realizzato dagli stessi artisti lo scorso 24 giugno a due passi dalla stessa piazza (leggi qui). In quell’occasione, in vista dell’apertura del cantiere per la riqualificazione delle vecchie carceri, srotolarono dei tessuti colorati dalle finestre delle celle, a simboleggiare l’imminente rinascita dell’edificio. L’opera è rimasta esposta per tutta l’estate fino all’avvio dei lavori.