«Il centrodestra bustocco pretende di difendere le vittime, questa volta nelle vesti degli utenti del servizio ferroviario, e nello stesso tempo di assolvere il “carnefice”». Così scrive in una nota il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni tornando sulla questione treni e pendolari a Busto Arsizio dopo la commissione (LEGGI QUI).
Perché questa affermazione? Dice Maggioni: «I consiglieri comunali del centrodestra, dopo aver esordito che assicureranno sempre il loro voto e sostegno ai partiti della loro coalizione, hanno esposto tutte le critiche ( giustificate e fondate) sugli incredibili disagi che soffrono gli utenti delle ferrovie lombarde, rivolgendole non ai responsabili politici regionali, veri e soli decisori, ma ai “vertici” delle varie e diversificate società di gestione, convocati sulla base di un documento di lamentele volutamente firmato su iniziativa di una sola parte politica e senza peraltro convocare per un’audizione anche i noti comitati dei pendolari».
Il Pd rivendica la volontà di sostenere «tutte le critiche esposte in questa sede comunale anche approvando insieme una linea di condotta che investa le Società di gestione coinvolte, quando si riesca a mettere ordine nell’intreccio delle competenze, e la Giunta Regionale, responsabile di una governance che tutte le parti politiche riconoscono quantomeno problematica». Mentre - dice ancora Maggioni - «il centrodestra cittadino si limita a concludere, rivolgendosi ai tecnici, che “sarebbero necessari in futuro più stretti contatti operativi”. Dopo lampi e tuoni, il Comune di Busto si limita a ripetere qualche arcinota lamentela, che dichiara essere stata inutilmente già ribadita».
Maggioni afferma che la contraddizione è evidente e che «il Comune mostra in questo modo la sua debolezza e l’inefficacia del suo ruolo - proseguendo -
Su tutti i problemi, piccoli e più strutturali, che fanno delle inefficienze lombarde argomento quotidiano della stampa, è lecito aspettarsi da una città come Busto un livello di consapevolezza ed una capacità di intervento più adeguati».
Un'altra prova di contraddizione citata dal capogruppo del Pd: «Basti pensare che i gruppi della maggioranza che compattamente oggi firmano la richiesta di incontro con le Ferrovie, non hanno nemmeno citato l'iniziativa del loro assessore, Mariani, che nel mese di gennaio ha incontrato il Comitato pendolari assicurando che si sarebbe mobilitato subito dopo presso le Ferrovie. Come è finito quell’incontro, certamente avvenuto? Quali ne sono stati gli esiti? Non sarebbe valsa la pena di averne una verifica? Leggendo l’appello della maggioranza sembra che l’assessore non abbia prodotto nulla, ma poiché nemmeno lo si cita, è verosimile che neanche si siano parlati tra di loro». Il che - è la conclusione di Maggioni - testimonierebbe «un’evidente debolezza dei pretesi difensori delle vittime».