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Valle Olona | 19 aprile 2024, 09:54

Igiene urbana, Ala replica a Sieco: «Ci impegniamo a garantire ai lavoratori le migliori condizioni legittimamente applicabili»

Continua il botta e risposta tra le società sul caso dei lavoratori dell'igiene urbana di Castellanza, che si trovano in una situazione di incertezza e che dal primo maggio potrebbero restare senza lavoro

Igiene urbana, Ala replica a Sieco: «Ci impegniamo a garantire ai lavoratori le migliori condizioni legittimamente applicabili»

Aemme Linea Ambiente (ALA) che gestirà a Castellanza il servizio di igiene urbana nel prossimo periodo, apprende «con rinnovato stupore il contenuto della nota esplicativa dell’AU di Sieco srl, Dott. Giordani (leggi QUI), di sicuro impatto mediatico, ma del tutto priva di fondamento». Inizia così la replica di ALA alle dichiarazioni dell'amministratore unico della società che ha perso l'appalto di gestione a Castellanza. Il nodo cruciale e centrale della questione è il destino di dieci lavoratori di Sieco che non si vedranno rinnovare il contratto dal primo maggio, quando la gestione passerà di mano.

«Seppur non vi sia mai stato, né avrebbe potuto esserci, alcun “impegno a trattare”, volto ad evitare gli obblighi di legge in tema di reclutamento del personale, Aemme Linea Ambiente non si è mai sottratta al confronto con Sieco.

Va ribadito, prima di tutto, che l’obbligo - nelle circostanze odierne - di dare luogo alla procedura selettiva ad evidenza pubblica per l’assunzione del personale è sancito, pena la nullità dei contratti di lavoro, dal perfettamente vigente art. 19 del Testo Unico delle Società Partecipate (D. Lgs. n. 175/2016), ma che, simile obbligo, era vigente fin dal 2001, quando il D. Lgs. n. 165 (art. 35), imponeva, per le Società in house, “l’assunzione del personale tramite procedure selettive, …”. Sieco, dopo non avere riscontrato le plurime nostre richieste in merito, finalmente afferma di avere, invece, assunto i dipendenti in questione tramite clausola sociale; dunque, non attraverso la procedura obbligatoria. Ne prendiamo atto, ma ciò non può indurci certo a sottrarci agli obblighi di legge.

Infatti, si rileva che, come si evince dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 68/2011, il ricorso a clausole sociali non può essere utilizzato come strumento per eludere il rispetto dei principi dell’evidenza pubblica previsti in materia di assunzioni da parte delle società a partecipazione pubblica, che trovano diretto fondamento nell’art. 97 Cost.

ALA intende, ancora una volta, sottolineare che in nessuna sede è mai stato preso impegno alcuno che chieda alla stessa d’infrangere il perimetro normativo che deve rispettare.

Quello che ALA ha sempre fatto, sta facendo e farà, è lavorare per garantire ai lavoratori le migliori condizioni legittimamente applicabili: e su questo s’ impegna».

c. s.

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