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Valle Olona | 17 aprile 2024, 17:20

Lavoratori a rischio, Sieco interviene: «Esiste un caso Comune di Castellanza-Ala»

«Auspichiamo vengano tenuti in considerazione i legittimi diritti dei nostri ex lavoratori» spiega l’azienda che non avrà più l'appalto per la gestione dell'igiene urbana a Castellanza

Lavoratori a rischio, Sieco interviene: «Esiste un caso Comune di Castellanza-Ala»

Ancora una volta a far parlare è la sorte dei 10 lavoratori che rischiano di non avere più un posto di lavoro dal 1° maggio a causa del cambio del gestore del servizio di igiene urbana a Castellanza (LEGGI QUI).
Dopo la riunione che si è tenuta nella mattinata di ieri in Prefettura a Varese, infatti, la situazione non è ancora risolta, e S.I.Eco, che tra pochi giorni non si occuperà più del territorio castellanzese, ha voluto chiarire la sua posizione riguardo la situazione.

«Considerati gli ultimi sviluppi e i risvolti mediatici della spiacevole vicenda che vede coinvolti il Comune di Castellanza e l’azienda Aemme Linea Ambiente (ALA) – spiega una nota dell’azienda cassanese – avendo a cuore soprattutto le sorti di dipendenti, che nulla possono e nulla hanno a che vedere con le azioni intraprese dai sopracitati enti, ci vediamo costretti a intervenire per chiarire la posizione di S.I.Eco. s.r.l. a riguardo, ribadendo con forza che non esiste un “caso S.I.Eco” bensì un “caso Comune di Castellanza - Aemme Linea Ambiente”.
Al momento della sottoscrizione del contratto, ormai oltre 10 anni fa, come azienda in house incaricata della gestione del servizio di igiene urbana nel Comune di Castellanza, S.I.Eco si è fatta carico dei dipendenti dell’impresa precedente tramite la cosiddetta “clausola sociale”: una garanzia, stipulata con il Comune in veste di fideiussore, di continuità professionale e salariale per i lavoratori già assunti e inquadrati nello specifico settore dell’ente amministrativo
».

Una clausola che, secondo ALA, non può nuovamente essere applicata a causa della normativa che dispone che le assunzioni del personale delle società in house si svolgano secondo i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, pena il loro annullamento (LEGGI QUI).
«Oggi, contrariamente a quanto fatto da S.I.Eco, a suo tempo, nella stessa situazione – prosegue la nota – la nuova azienda incaricata (ALA, appunto) ha arbitrariamente deciso, con il benestare del Comune di Castellanza, di non applicare tale clausola e di emanare un nuovo bando di assunzione, con il duplice effetto di cancellare con un colpo di spugna gli scatti di anzianità del personale in forze (che, come evidenziato dall’associazione Castellanza nel Cuore (LEGGI QUI), ogni anno costerebbero ai dipendenti in media 3.300 euro e, al contrario, garantirebbero ad ALA il risparmio di circa 55.000 euro) o, peggio ancora, di configurare esuberi che causerebbero inevitabilmente licenziamenti».

Per questo motivo l’azienda cassanese ha deciso di intervenire per fare tutto quello che è in suo potere per garantire la serena prosecuzione del percorso lavorativo del personale che opera sul territorio castellanzese.
«Noi di S.I.Eco. s.r.l. crediamo in una gestione etica e trasparente del lavoro, consapevoli del fondamentale patto di fiducia e di rispetto reciproco alla base del rapporto con tutti i nostri dipendenti -  conclude la nota dell’azienda – per questo motivo, dopo un’attenta analisi con il nostro team legale, abbiamo deciso di diffidare il Comune di Castellanza e Aemme Linea Ambiente dall’assumere i lavoratori del servizio di igiene ambientale tramite bando e non con assorbimento diretto, come stabilisce la sentenza n. 31491 del 13/11/2023 della Corte di Cassazione e il principio di “clausola sociale”.
Riponiamo molta speranza nell’operato dell’Illustrissimo Prefetto, del quale abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro durante l’incontro che si è svolto ieri, e auspichiamo che non prevalga il mero interesse economico e che, contrariamente a quanto sin qui accaduto, vengano tenuti in considerazione i legittimi diritti dei nostri ex lavoratori. Siamo vicini anche alle loro famiglie, coinvolte, loro malgrado, in questa terribile situazione, venutasi a creare per logiche che non ci appartengono neppure lontanamente
».

Loretta Girola

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