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Salute | 08 aprile 2024, 12:00

Allergie primaverili, parte la carica di betulle e graminacee: «Occorre attenzione, ma ecco come condurre un'esistenza normale»

Il direttore di Pneumologia di Asst Valle Olona Antonio Iuliano fa il punto su andamento delle impollinazioni, esperienze consolidate e recenti, fenomeni relativamente nuovi, dall'uso su vasta scala delle mascherine agli effetti di temporali sempre più forti

Il dottor Antonio Iuliano, direttore Uoc di Pneumologia di Asst Valle Olona

Il dottor Antonio Iuliano, direttore Uoc di Pneumologia di Asst Valle Olona

Allergici, in guardia: la staffetta betulle – graminacee è vicina. Chi si misura a cadenza stagionale con riniti e occhi arrossati sa che è imminente uno dei periodi più problematici dell’anno. E l’andamento del meteo, con piogge abbondanti e prolungate che stanno lasciando posto a giornate più calde e soleggiate, può contribuire a un vero e proprio “boom”. Lo suggeriscono sintomi inequivocabili, che in tanti avvertono. Lo confermano gli esperti.

«All’ospedale di Busto Arsizio – fa presente il dottor Antonio Iuliano, direttore dell’Uoc di Pneumologia di Asst Valle Olona – possiamo contare su una stazione pollinica (vedi QUI) grazie alla quale verifichiamo i tipi e le concentrazioni di polline nell’aria. I risultati vengono pubblicati sul sito dell’azienda. Ebbene, fino a poco tempo fa prevalevano pioppo e cipresso. Adesso tocca alle betulle. E al loro picco tipicamente segue, a stretto giro, quello delle graminacee».

Essenze note agli allergici. Che sono sempre più numerosi. «L’aumento non è una semplice sensazione. Il flusso, per noi, è abbastanza regolare, se non altro perché disciplinato dal Cup. Ma la necessità di gestire un numero considerevole di pazienti è evidente. Anche prescindendo dal dato territoriale, sono molti gli studi che confermano un’incidenza crescente sulla popolazione delle allergie, soprattutto nel cosiddetto mondo occidentale». Le cause sono complesse e spaziano dalla genetica (banalmente, è probabile che genitori allergici abbiano figli con lo stesso problema) ai fattori ambientali.

E il movimento su scala globale di cose e persone tende a “mischiare le carte”. L’ambrosia, per esempio, come noto causa, dalla tarda estate, di forti allergie in una percentuale significativa della popolazione, è stata importata. La sua presenza sul territorio, con epicentro localizzato grosso modo intorno all’aeroporto di Malpensa, si è via via estesa, con ciò che ne consegue per gli allergici locali. E svizzeri, perché anche se la pianta, oltreconfine, non attecchisce come alle nostre latitudini, i pollini, trasportati dal vento, producono i loro effetti anche al di là della frontiera. «L’ambrosia – fa presente Iuliano – è arrivata dal Nord America, viaggiando con gli aerei, ed è un esempio di come le attività umane possano avere un ruolo nel manifestarsi delle allergie. Nel gioco, ovviamente, rientrano anche gli spostamenti delle persone. Non mancano immigrati che non avevano problemi nei Paesi d’origine e che hanno incominciato ad accusarne una volta arrivati dalle nostre parti». È possibile che si ripeta un “caso ambrosia”, l’arrivo di una nuova essenza altrettanto impattante? «Impossibile fare previsioni. Ma non è da escludere».

A proposito di fattori ambientali: «Ci sono piante che causano allergie con una certa frequenza e che si tendono a sottovalutare, come parietarie e conifere. Ma non è solo la varietà della vegetazione a influire. L’inquinamento atmosferico, ad esempio, può aumentare l’allergenicità. Anche per questo vivere in centri urbani non mette al riparo. Senza contare che allergie come quella agli acari della polvere tendono, comprensibilmente, a prescindere da territori e stagioni».

Ancora, il cambiamento climatico gioca un ruolo. Non solo con la sua influenza sulla diffusione delle colture e della vegetazione spontanea: «Da noi si verifica qualcosa che in passato non registravamo, in corrispondenza dei temporali. Questi, sempre più spesso, sono particolarmente violenti, a carattere tropicale. Sprigionano energie inedite, che spezzano i pollini in più parti. E a farne le spese sono gli allergici, soprattutto quelli che accusano sintomi intensi, come gli asmatici. Capita che debbano ricorrere al Pronto Soccorso».

Capitolo allergie alimentari: «Sono parecchi i pazienti che arrivano da noi pensando di averne una. In realtà, non sono così diffuse e i disturbi, di solito, si limitano a problemi non gravi, cutanei o gastrointestinali. Ciò non toglie che alcune di queste allergie siano insidiose. Quelle alla frutta secca, soprattutto, e ai crostacei. Poi ci sono le combinazioni: gli allergici al polline di betulla, per esempio, possono accusare sintomi più marcati se mangiano mele. Sedano e fragole, per citare prodotti di vasto consumo, possono attivare dinamiche simili o comunque generare con più frequenza rispetto ad altri prurito alla mucosa orale».

Come proteggersi?

«Con gli strumenti noti e con accorgimenti di buon senso. Per esempio, valutando attentamente la presenza di piante in casa, bonificando con regolarità gli ambienti dalla polvere, evitando attività fisica all’aria aperta nei periodi di impollinazione più intensa. Anche la pandemia ci ha offerto qualche riscontro: quando è stato necessario utilizzare di più le mascherine, tanti allergici hanno sofferto di meno».

Farmaci? Vaccini?

«Meglio gli antistaminici e i cortisonici rispetto agli spray vasocostrittori. In generale, è consigliabile fare riferimento al medico di famiglia e all’allergologo per approfondire la propria condizione e avere indicazioni specifiche. I vaccini possono essere utili, soprattutto per coloro che soffrono di una sola allergia, mentre il caso dei poliallergici può essere più complicato. Ovviamente, la nostra pneumologia è un valido punto di riferimento. L’aggiornamento è costante, anche sul fronte asma. È recente, per esempio, l’adesione a un protocollo con  Ats Insubria e gli ospedali di Varese, Tradate e Como. Gli allergici, lo ricordo, se fanno attenzione possono vivere normalmente. Di più: ci sono asmatici che vincono le Olimpiadi».

Stefano Tosi

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