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Meteo e ambiente | 28 marzo 2024, 07:37

Alberi monumentali: ci sarebbero anche a Busto

Alla Galleria Boragno si è svolta la presentazione del nuovo libro di Tiziano Fratus, un manuale-guida su queste piante. Un invito al rapporto uomo-natura, che - per Legambiente - in città sembra mancare

Alberi monumentali: ci sarebbero anche a Busto

Alla Galleria Boragno di Busto Arsizio mercoledì 27 marzo è stato presentato il libro “Alberodonti d’Italia”, l’ultima pubblicazione di Tiziano Fratus, che ha dedicato la sua vita alla ricerca del legame profondo tra uomo e natura. In particolare, con il suo ultimo scritto ha voluto parlare di 100 alberi monumentali del nostro Paese, che nella loro corteccia hanno incisa la storia del territorio. 

Il libro si propone come un manuale per gli appassionati e per i curiosi, e contiene un elenco di piante particolarmente affascinanti dividendole per regione. Può essere una guida di viaggio, un invito alla ricerca di questi alberi e della propria identità, in relazione alla natura.

In questa guida figura anche Busto Arsizio: gli alberi (potenzialmente) monumentali non mancano.

«A Busto gli alberi monumentali ci sono, come il filare del viale Duca d’Aosta - spiega Paola Gandini, Presidente del circolo cittadino di Legambiente -. Però sembra non ci sia la volontà dell’Amministrazione di attuare la procedura affinché queste piante vengano tutelate».

Nelle città vicine ci sono alcuni alberi annoverati tra i monumentali, e Legambiente desidera fortemente che anche a Busto vengano riconosciuti. Ma il Comune sembra non volersene rendere conto - lamenta Paola Gandini - e ha promosso delle potature che hanno rovinato le fronde di molte piante che, crescendo, hanno oscurato la luce dei lampioni.

«Molti lampioni sono stati costruiti in modo sbagliato: sono troppo alti - spiega la Presidente di Legambiente - e ora stanno danneggiando le piante dei nostri viali. Da anni cerchiamo di ottenere delle potature ben fatte. Per avere un albero monumentale serve la cultura giusta, che a Busto manca. Qui c’è solo la paura che cadano o che siano in qualche modo scomodi».

L’amore verso la natura che Legambiente nutre ha spinto il circolo bustocco a contribuire alla presentazione del libro.

La socia Patrizia Sannoner ha parlato di questa nuova opera che lega fortemente agli alberi monumentali il trascorso del territorio che li ospita, raccontando la storia legata a queste piante.

Non solo al territorio: gli alberi sono strettamente correlati anche all’umanità, come dimostra la storia di Tiziano Fratus, mosso dalla sua passione verso il proprio lavoro e verso il mondo naturale. “Alberodonti d’Italia”, infatti, fa parte di una serie di libri iniziata dall’autore per cercare di definire una propria identità, sviluppando l’idea “dell’uomo-radice”, colui che cerca di comprendere se stesso attraverso il rapporto con la natura.

 

Francesca Boragno ha voluto invitare Tiziano Fratus perché lui ha dedicato la sua vita allo sviluppo del rapporto uomo-natura, e spera che questo libro possa aiutare a sensibilizzare le persone nei confronti dell’ambiente. E - in fondo - c’è anche la speranza di sensibilizzare Busto alla cura degli alberi monumentali.

 

Alessia Martignon

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