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Busto Arsizio | 13 dicembre 2025, 10:30

Palloncini nel vento? No, grazie

Plastic Free, la realtà che informa e sensibilizza sulle tematiche ambientali, animando continue iniziative di raccolta rifiuti sul territorio, segnala l’inquinamento prodotto anche da azioni apparentemente innocue, fra l’altro dopo il decollo dell’8 dicembre dalla Festa della Madonna in Prato. «Anche se si usano materiali biodegradabili, i rifiuti sono rifiuti e i palloncini finiscono chissà dove» ricorda la coordinatrice Mariachiara Formenti. L’azione contro i fuochi d’artificio e la prossima pulizia urbana a Busto

Palloncini nel vento? No, grazie

«Commuove sapere che un palloncino con gli auguri di una bambina abbia viaggiato da Busto fino a Verona. Ma leggo che di palloncini, alla Festa della Madonna in Prato, ne sono stati rilasciati circa 200. Gli altri che fine hanno fatto?». Pone la questione Mariachiara Formenti, referente per la provincia di Varese di Plastic Free, la realtà che informa e sensibilizza sui temi dell’ambiente, a partire dalla “questione plastica” (vedi anche i file allegati in fondo). Lo spunto è offerto dalla manifestazione che si tiene ogni anno, l’8 dicembre, davanti all’edificio religioso tra le piazze San Michele e Manzoni. In particolare, dal tradizionale rilascio di palloncini ai quali i bambini affidano pensieri positivi e auguri, nella speranza che possano essere ricevuti e apprezzati anche lontano da Busto.

È dei giorni scorsi la notizia che uno dei biglietti ha raggiunto Verona. Ma Mariachiara Formenti invita ad andare oltre il semplice aneddoto: «Ovviamente tutto ciò che viene liberato in aria prima o poi atterra. E, se non raccolto, inquina, è un rifiuto abbandonato a tutti gli effetti. Bene che si faccia ricorso, in alcuni casi, a materiali biodegradabili ma un rifiuto è un rifiuto e deve, dovrebbe, essere conferito secondo le regole per contenerne l'impatto sull'ambiente».

Certo, sostituire un gesto semplice e coreografico come il decollo dei palloncini con qualcosa di altrettanto efficace non è semplice, soprattutto se si vuole colpire la fantasia dei più piccoli. «Ma i bambini - osserva la referente Plastic Free - sono anche molto attenti e certe domande se le pongono. Lo sappiamo anche sulla scorta della nostra attività. Gli adulti, poi, devono ricordare che anche gesti apparentemente innocui producono conseguenze».

I palloncini, dunque, sono un po’ la punta di un iceberg composto, fra l’altro, da lanterne volanti (in qualche caso hanno provocato danni anche ingenti arrivando, accese o incandescenti, a terra), fuochi artificiali e petardi assortiti: «Anche i dispositivi all’apparenza più innocenti possono inquinare parecchio. Tutti abbiamo presente, credo, com’è l’aria in una stanza dopo avere acceso le stelline, diffusissime. I bambini, magari riuniti per un compleanno, la respirano. Senza contare i problemi legati al rumore e agli animali domestici quando arrivano le classiche ricorrenze dei "botti"».

Soluzioni? «Noi continuiamo a portare avanti le nostre campagne di informazione e sensibilizzazione. Abbiamo anche un’ordinanza standard sui palloncini che le Amministrazioni comunali possono utilizzare. Ovviamente si va avanti con il no ai fuochi d’artificio, tema sul quale si sta formando una buona aggregazione di associazioni (vedi l'elenco in uno dei file sotto riportati, ndr). E ripuliamo, come sempre. Il prossimo appuntamento a Busto sarà il 28 dicembre, chiunque voglia darci una mano può trovarsi alle 10.30 tra le vie Monti e Ferrucci, zona Stazione Nord».

Stefano Tosi

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