Abiti sgargianti ispirati al fiore del diavolo, eleganti e sexy. C’era anche una bustocca alla Fashion week di Milano. C’era Alessia Crespi, 28 anni, con il suo brand: Fashion Lea. C’era una giovane che ha “sfilato” con stilisti di tutto il mondo. Ha saputo tenere alto il nome di Busto Arsizio nella manifestazione internazionale. E lo ha fatto con i suoi vestiti sgargianti. «Ho presentato una collezione di 17 abiti – spiega – Mi sono ispirata al fiore del diavolo, che ha la caratteristica di essere elegante ma anche velenoso. Così ho creato una dualità tra l’eleganza e il sexy. Insomma una collezione un po’ frizzantina».
A dare smalto alla collezione, quattro colori principali: arancione, nero, prugna e verde fluo, tessuti molto metallizzati, molto fluo, di sicuro impatto con giochi di pizzi, trasparenze, asimmetrie e tullet per creare forme piene e tonde come il fiore.
È il terzo anno che partecipa alla manifestazione internazionale, Alessia Crespi. Ma quest’anno ha stupito con la sua novità. «Mentre gli anni precedenti presentavo collezioni hip-hop – prosegue – quest’anno ho voluto cambiare. E nessuno se lo aspettava. Per me è stata un’esperienza unica, molto emozionante. Soprattutto quando ha sfilato un modello che proveniva dal Belgio».
E la sua partecipazione è stata premiata con tanto di targa, bouquet di Sanremo e un quadro di un artista.
Ma come è nata questa passione? Alessia lavora come commessa in una profumeria, lei cuce di notte, il suo sogno è sempre stato quello di diventare stilista, aprire un negozio, un laboratorio con le sue clienti. Una velleità che non pare essere troppo lontana, per Alessia Crespi.
Lei ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della moda già quando era bambina, quando lavorava nel laboratorio della zia sarta. «Molto spesso andavo nel suo laboratorio – racconta – disegnavo, lei mi ha fatto imparare tanto. Poi ho frequentato l’istituto di moda Olga Fiorini e mi sono laureata alla Naba di Milano. Ho poco tempo: cucio di notte oppure nelle due mezze giornate libere che ho a disposizione. Del mio sogno ne abbiamo parlato. In ultimo ci terrei a ringraziare una persona: il consigliere comunale Alessandro Albani che mi ha sempre sostenuto, si è prestato a fare un servizio fotografico indossando uno dei miei primi gilet da uomo».
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