Il monumento ai Caduti di piazza Trento e Trieste calpestato e utilizzato come scivolo da decine di bambini in occasione della sfilata dei carri di Carnevale è stato una “ferita” per Franco Montalto (leggi qui).
Il presidente della sezione di Varese dell’Associazione nazionale alpini, già capogruppo di Busto Arsizio, ha affidato ai social la propria amarezza per la poca attenzione dimostrata dai genitori.
Considerazioni condivise anche da Salvatore Loschiavo, assessore a Sicurezza e Mobilità: «Processo educativo e valorizzazione del monumento tramite una maggiore illuminazione e la rivisitazione dello spazio in cui è inserito», le possibili soluzioni.
Senso religioso e processo educativo
«Personalmente sono d’accordo con la riflessione del presidente Montalto – spiega Loschiavo –. È spiacevole vedere certe scene, soprattutto in considerazione del significato del monumento, che non è un pezzo di marmo abbandonato, ma un elemento con un significato strettamente collegato ai valori fondanti la nostra civiltà. Alla base della quale c’è il sentimento religioso su cui poi si costruisce tutto il resto. Se perdiamo il senso religioso, la conseguenza è la deriva».
Non si tratta solo del caso di Sabato grasso. Il monumento, che da oltre dieci anni ha traslocato da piazza Vittorio Emanuele, è a più riprese vittima di un utilizzo poco consono. Lo testimoniano le bottiglie e le lattine abbandonate sul manufatto dedicato a chi ha dato la vita per la patria e la libertà. Come se ne esce? «Non soltanto con i controlli – sostiene l’assessore –. Un picchetto a presidio del monumento non si può mettere, e non è nemmeno la soluzione. La soluzione è un processo educativo che però deve basarsi sul recupero di questo senso di cui parlavo poc’anzi».
Illuminazione e piazza rivisitata
Nel frattempo, presto qualcosa nella piazza cambierà: l’illuminazione, che si farà più intensa. «Sicuramente questo monumento specifico merita una maggiore valorizzazione. In parte l’avrà a breve», conferma Loschiavo, ricordando che il sindaco Emanuele Antonelli ha fatto sapere che la zona verrà attenzionata con una illuminazione potenziata che riguarderà anche il monumento.
«Una valorizzazione completa del monumento – prosegue l’assessore, che ha anche la delega alla Mobilità – richiederebbe o di trovare una (ulteriore, ndr) collocazione diversa, ma è una via costosa e non la vedo percorribile, oppure di collocarlo all’interno di uno spazio rivisitato».
Il pensiero va al Ti&Ti Park semipedonale: «Personalmente l’esperimento di settembre mi è piaciuto – osserva l’esponente di giunta –. Il giudizio espresso dalla cittadinanza è stato perlopiù positivo, con qualche voce discorde che è il sale della democrazia. Anche questa soluzione potrebbe aiutare, perché oltre a un aspetto educativo c’è quello del contesto da non sottovalutare».
Sostanzialmente, «se il monumento è valorizzato e collocato in una bella cornice, anche chi oggi ne abusa con bivacchi si troverebbe completamente fuori luogo. È chiaro che se invece la piazza è buia e non frequentata, per chi non ha rispetto dei luoghi diventa molto più semplice compiere quei gesti».
Il riferimento non è a quanto accaduto sabato scorso: «Certo, i genitori avrebbero potuto non far salire i bambini sul monumento. Ma quello che maggiormente mi colpisce e ferisce, come cittadino e amministratore, è la mancanza di rispetto che a volte si verifica in altri orari da parte di gente che ha qualche anno in più».
Insomma, la soluzione non è una catenella come quella usata (con successo) per evitare che i più piccoli danneggiassero l’installazione del Babbo Natale collocata nel periodo delle feste in via Milano: «Piuttosto – chiosa Loschiavo – penserei a un contesto riqualificato, più bello, più rispondente al significato di questo simbolo che ricorda chi ha perso la vita per la costruzione della realtà in cui viviamo oggi. I nostri caduti».