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Busto Arsizio | 19 febbraio 2024, 07:00

«Il monumento ai Caduti e il rispetto che non c'è. A me, nonno e alpino, si stringe il cuore»

Il bustocco Franco Montalto: «La mia non è una polemica, ma uno spunto di riflessione. Quei bimbi arrampicati a Carnevale, ma i genitori non sanno?». E non è l'unico caso

La foto pubblicata da Franco Montalto

La foto pubblicata da Franco Montalto

Franco Montalto sta passeggiando con il nipotino tra le strade del centro, quando il Carnevale grida la sua ultima gioia con il Sabato grasso. Lo sguardo intercetta dei bambini che si arrampicano sul Monumento ai Caduti, in piazza Trento Trieste. 

Franco è nonno, e anche alpino. Si prende cura di tesori della memoria come questo, e non può non rammaricarsi, anche sui social. Intendiamoci, Montalto non vuole fare polemica e i destinatari non sono certo i bambini in questione. Piuttosto, i genitori. In ogni caso il bustocco vuole porgere uno spunto di riflessione. Perché la scena di sabato gli ha fatto male, ma la storia del monumento ai Caduti è costellata di mancanza di rispetto. Dalle bottiglie che vi si trovano, al nomignolo rimasto appiccicato da quando l'opera era in piazza Vittorio Emanuele. 

«Sì - spiega - sabato passeggiavo con il nipotino e questa cosa mi ha emotivamente coinvolto. Vedere questi bambini... e poverini, loro non c'entrano. Mi chiedo però i genitori... c'è anche l'aspetto del pericolo, con quei lastroni, ci vuole un attimo a farsi male». Ma poi c'è il significato e basterebbe guardare la targa con tutti i nomi, fatta eseguire dall'amministrazione con l'associazione, per rendersi conto: «Io sono legato a questi simboli. Tante volte mi fermo e tiro giù le bottiglie di birra dal monumento».

Insomma, oggi i bambini che si arrampicano, altre volte chi bivacca qui. «Chiedo solo rispetto per i caduti, ripeto senza polemica - dice Montalto - la memoria è al primo posto, a partire da quella di chi ha dato la vita per la patria e la libertà». Montalto esprime una convinzione finale: «Se ci mettessimo dentro la testa e soprattutto il cuore, si metterebbero le cose da un lato diverso. Ecco perché dico che offro una riflessione costruttiva. Ci vorrebbe una presa di coscienza».

Ma. Lu.

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