Due cani vengono minacciati di avvelenamento da ignoti. La disponibilità ad aiutare una persona senza casa, con i suoi animali, si impantana tra informazioni confuse e polemiche social. Un sopralluogo in un edificio frequentato da abusivi, visitato per offrire sostegno, non produce risultati ma, pochi giorni dopo, un uomo perde la vita nei pressi dell’immobile. Sono solo alcune delle situazioni, talora drammatiche, affrontate nelle ultime settimane da Casaringhio, l’associazione nata per occuparsi di animali in difficoltà e che ha rapidamente esteso il suo raggio d’azione alle persone. Episodi ravvicinati che, se ce ne fosse bisogno, ricordano quanta perseveranza, flessibilità, competenza siano necessarie per dare efficacia alla solidarietà.
«Quelli citati – puntualizza la presidente e fondatrice di Casaringhio, Sara Vega – sono casi diversi tra loro, segnati da dinamiche particolari. Fortunatamente, di solito il nostro impegno va a buon fine e riusciamo quanto meno a migliorare la situazione di chi si rivolge a noi. Però, in effetti, ostacoli nuovi, imprevisti e “giri a vuoto” capitano». Casaringhio, partita pochi anni fa, può contare su una ventina di volontari e su canali di comunicazione ben avviati con singoli cittadini, associazioni, istituzioni, Servizi sociali. Anche forze dell’ordine. «Noi siamo a disposizione. Veniamo contattati, non andiamo in cerca di casi da accollarci. Al massimo segnaliamo la nostra esistenza. E, quando interveniamo, mettiamo in chiaro che cosa possiamo fare e come. Quando ci sono donazioni, le gestiamo in modo trasparente. Poco tempo fa abbiamo ribadito il tutto, per l'ennesima volta, anche tramite post on line».
Un’uscita di cui si è sentita la necessità per l’avvitarsi di una discussione su un caso specifico. «La nostra filosofia, ripetiamo, respinge l'assistenzialismo. Proponiamo un percorso. Possiamo offrire un aiuto immediato, anche con alloggi per singoli (al momento non per le famiglie) e possibilità di lavoro. A condizioni precise e con un obiettivo: le persone devono tornare a camminare con le proprie gambe, entro un certo arco di tempo».
Nel 2023, Casaringhio, con diversi gradi di coinvolgimento e intensità, si è attivata decine di volte. «Abbiamo aiutato circa 70 persone – conferma Sara Vega – gli interventi per animali, a volte molti animali, sono stati un centinaio. Certo, a volte si ha la sensazione di “arare il mare”». Per esempio quando? «Sul fronte animali, gli abbandoni continuano a essere una piaga. Con picchi diventati impressionanti. Come nella scorsa estate quando, tanto per fare un esempio, ci siamo trovati a gestire una ventina di tartarughe lasciate per strada, in un colpo solo (QUI FOTO E VIDEO, più foto in fondo all’articolo). Avevamo avuto una sorta di intuizione, qualche giorno prima. Vedendo crescere gli abbandoni di testuggini, avevamo istituito una lista di singoli e famiglie affidabili per adottare questi rettili. Ma è stata comunque dura. Molto esposti sono anche conigli e roditori. Acquistarli è facile e costano poco. Disfarsene, se sorge qualche difficoltà, è altrettanto semplice. La diffusione dei microchip ha ridimensionato il fenomeno, e di molto, per altri animali. Ma, abbandoni a parte, non è che con i cani siano rose e fiori».
Episodi eclatanti? «Di uno ha scritto anche Il Bustese (VEDI QUI). Padrona con pochi mezzi a disposizione, cagnolino in sofferenza, ricovero urgente rifiutato da una clinica per l’impossibilità di versare tutti i soldi necessari. Il cane è morto poco dopo e non sappiamo come sarebbe andata a finire se fosse stato accolto. Torno sull’argomento: bisogna che qualcosa cambi, tra leggi e assicurazioni. Un altro caso limite è recente, la minaccia di avvelenamento a cani che romperebbero le scatole a qualcuno. La padrona ha ricevuto un messaggio anonimo, nella cassetta delle lettere, a Sacconago (immagine in apertura). Parliamo di veri e propri reati, peraltro in danno di quattrozampe che, per quello che abbiamo potuto constatare, sono tenuti come di deve. Resteremo al fianco della proprietaria. Oltre al supporto materiale è importante che non ci si senta soli, isolati».
Sul versante umanitario, Casaringhio si occupa soprattutto, non esclusivamente, di persone in difficoltà che possiedono animali d’affezione. «Siamo intervenuti, e continuiamo a farlo, con singoli e famiglie. Non c’è un identikit preciso ma alcune caratteristiche sono più ricorrenti di altre. L’essere separati, per esempio, o sotto sfratto. Quest'ultima eventualità si presenta sempre più spesso, ultimamente (VEDI QUI). Possiamo fornire aiuti alimentari, mettere a disposizione, per un certo arco di tempo, una soluzione abitativa. E trovare un’occupazione, con contratto a 18 mesi. Nel tempo, la persona deve essere in grado di “sganciarsi”. Devo dire che di solito, magari faticosamente, si fanno passi avanti».
Eccezioni? «Ovviamente esistono, ogni situazione fa storia a sé. Se guardo al passato recente, la vicenda di Francesca Rotolo è una ferita aperta. 45 anni, problemi di salute, nessun posto in cui stare. Viveva in auto, a Gallarate, ed era diffidente rispetto alle proposte ricevute per togliersi da quella precarietà. Temeva, soprattutto, di doversi separare dai suoi due cagnolini. È andata a finire male, Francesca è morta in un incidente (VEDI QUI). Eravamo arrivati vicinissimi a poterle dare una mano…».
Un caso impresso nella memoria di Sara Vega e dei volontari. «Però non bisogna scoraggiarsi – rilancia la presidente – dobbiamo continuare nel nostro impegno. Di soccorso agli animali e di supporto alle persone. Propositi per il 2024? Proseguire nel tanto che abbiamo portato avanti finora sarebbe già un buon risultato, magari contando sulla generosità di un numero crescente di donatori: smistiamo generi alimentari, prodotti per l’infanzia, arredi... Tutto ciò che può servire ad alleviare difficoltà. E andremo avanti sul fronte culturale, per promuovere un rapporto sano con gli animali e una solidarietà costruttiva fra esseri umani. Formazione: stiamo raccogliendo iscrizioni a un corso di primo soccorso veterinario. Poi c'è il proposito di un più costante impegno che definiamo “di inchiesta”, cioè la conoscenza diretta di contesti urbani in cui potrebbe esserci bisogno di aiuto. Come sempre, su segnalazione. Qualcosa, del resto, non cambierà: ci saremo, le persone sapranno di potere contare su di noi».
Informazioni su recapiti e donazioni sulla pagina Fb dell’associazione.