È stata un'opera particolarmente sfidante, con la parte recitativa che ha assunto un ruolo più forte, fusa con quella musicale, così come richiedeva Puccini.
La Bohème al teatro Sociale Cajelli vede i protagonisti felici della reazione del pubblico a Busto. Adesso una breve pausa, ma lo sguardo corre avanti. E il direttore artistico Luca Galli ha un auspicio: «Spero che Busto capisca l'importanza di aver realizzato ancora una volta un'opera del genere». LEGGI QUI
Al settimo cielo il regista Alberto Oliva, fiero dell'apprezzamento sulla ispirazione del mondo della Bohème, i quadri di Van Gogh. Una scelta - spiega - che vuole interpretare la speranza di essere riconosciuti nel proprio valore anche tardivamente, come successo al pittore.
Il riconoscimento invece della lirica made in Busto è stato immediato in questi anni, nella squadra che vede accanto ad Oliva il maestro Marco Beretta. È proprio lui a sottolineare la concentrazione del pubblico che ha ascoltato in rigoroso silenzio l'opera e ha mostrato di apprezzarla moltissimo con gli applausi finali. «C'è un clima magico qui a Busto» assicura.
Si smontano le scene, intanto si brinda nel bar del teatro. Annamaria Pizzoli, la prestigiosa artista bustocca, condivide l'emozione dopo l'opera, lei che ne ha interpretate in tutto il mondo.
Luca Galli sottolinea l'altissimo livello di quest'opera e annuncia due settimane di riflessione. Mentre c'è già Pirandello che freme.
IL VIDEO