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Storie | 27 ottobre 2023, 18:56

Luca e quella bicicletta che è fatica e gioia: «In viaggio con la mia tenda ho vissuto paesaggi, incontri e tanta generosità»

Savoldi racconta la sua "pedalata" di oltre tre settimane da Busto Arsizio alla Sicilia via Corsica e Sardegna. Dai profughi che gli hanno preparato la pasta alla generosità dei palermitani, che hanno aiutato anche a risolvere l'immancabile imprevisto. Ma che bello tornare, accolto dalla fidanzata e dalla "curva sud", mentre finalmente le piste ciclabili aumentano in città

Alcuni momenti del viaggio di Luca fino al ritorno a Busto

Alcuni momenti del viaggio di Luca fino al ritorno a Busto

Con la bici e la tenda, meno chilometri ma se possibile più emozioni. Luca Savoldi ha abituato i concittadini ai suoi viaggi sulle due ruote – LEGGI QUI - e per lui questo ottobre 2023 è stato davvero un serbatoio di esperienze, incontri, piccole lezioni di vita. Partito dalla Liguria il 2, arrivato in Corsica, poi ancora Sardegna e Sicilia, tornando questa volta in aereo nella sua Busto Arsizio dove – sottolinea - almeno qualcosa sta cambiando sul fronte delle piste ciclabili.  

Millecinquecento chilometri, all’incirca, perché Luca non si è messo a contabilizzare, bensì ha preferito vivere il viaggio e annotare sul suo diario proprio le sensazioni. Convinto come racconta anche in un post: «La bicicletta... non ci sono alternative, per far certe cose la devi amare! Non si scappa! È fatica ma anche gioia! E ti sa regalare quel pizzico di libertà che sono sicuro tanti di noi… cercano».

Ecco le tappe segnate: 5 Bastia, 10 Santa Teresa, 15 Palermo, 20 ritorno a Palermo  e 25 volo di rientro a Malpensa. Dove ha ricevuto un'accoglienza a sorpresa dalla fidanzata, che è hostess, Alessandra. Quindi a Sacconago un comitato speciale di amici, alcuni dei quali erano siciliani: hanno ascoltato con particolare piacere l'ultima parte del viaggio. Oltre alle località sul mare che ha potuto assaporare con temperature ben diverse dalle nostre, un tuffo nella città di Palermo scoprendone tanti risvolti, nonché confermando la generosità degli abitanti. In tutto questo non poteva mancare il classico imprevisto per cui ricorrere alla manutenzione della bici.

La pasta dei profughi

Il viaggio di Luca Savoldi è passato dalla Liguria. Qui ha conosciuto i profughi ospitati in un centro, che si sono dimostrati amichevoli e generosi in modo commovente. Pronti a condividere le loro storie, come un piatto di pasta: «Venivano dall'Egitto, da Libia, da altri Paesi. Non avevano niente eppure mi hanno offerto da mangiare».  

La meta numero uno del sinaghino era però la Corsica, raggiunta col traghetto. Un giudizio da ciclista: niente buche e gentilezza estrema degli automobilisti, insomma una cornice ideale. Ma poi i paesaggi da vivere così virgola in libertà: «Dall'alba al tramonto. Non importa quanti km fai, non importa il dislivello percorso o la  velocità! Importa solo quello che vedi, le emozioni che provi e quanto ti rende felice la cosa che stai facendo!  E io sono strafelice!».

La notte, a dormire in tenda con un po’ di apprensione per la bici lasciata fuori, eppure non è mai successo nulla. Bastia, Ajaccio… a casa di Napoleone. Luca, che sta prendendo un secondo diploma alla scuola di agraria Mendel, rivolge un pensiero alla professoressa di storia.

Quindi, ancora sul traghetto verso la Sardegna: prima tappa Santa Teresa, obiettivo una vacanza nelle località non frequentate dai turisti a godersi la pace e la natura, un'estate prolungata che si colora di albe e tramonti da gustarsi alla tenda.

Cuore di Sicilia

E ancora, la Sicilia e l'incontro con altri due cicloturisti, lo scambio di esperienze: uno di loro aveva 22 anni,  l'altro 53.  Luca di anni ne ha 43: è bello confrontarsi ed esplorare. Respirare a fondo la spiaggia, ma anche vedere la raccolta delle olive e poi arrivare a Castellammare, trovarsi in un cortile per un po’ di ombra e subito si affaccia un abitante dal balcone: «Hai bisogno? Vuoi l'acqua? Vuoi venire a mangiare?». Nessuno gli ha chiesto niente, ma lui subito ha offerto tutto.

Sos: perde un pezzo la bici, ma c'è una piccola gara di solidarietà per tamponare la situazione e a portarlo alla Decathlon di Carini dove verrà sostituita la bicicletta: «Un piccolo imprevisto sul percorso ma il viaggio è anche questo! Bisogna mettere tutto in preventivo! E si troverà sempre una soluzione per poter andare avanti!».

Perché la bicicletta è questo, anche insegnante di filosofia di vita.

Ecco che si riparte e c’è Palermo che si mostra nei suoi quartieri popolari, gravati anche dai problemi, ma incanta con la sua atmosfera con i suoi murales che gridano della voglia di colorare l’esistenza.  Lo colpisce quello con la figura di Giovanni Falcone e una frase: è tempo di andare avanti.

La “curva sud” di Sacconago

Ed è tempo di partire, anche perché aspetta la scuola. Aspettano la città, la fidanzata la “curva sud” di Sacconago - « Il bello del rientro! Che li trovi tutti allo stesso posto e quasi tutti sorridenti!». Anche la consapevolezza che qualcosa di buono sta avvenendo ad esempio per i ciclisti della città, racconta Savoldi: «Per raggiungere il lavoro a Malpensa, ci sono 500 metri in sicurezza di pista che si possono percorrere verso la stazione nord. Per me era importante perché portavo la bici dietro, poi andavo dal T1 al cargo».

Piano piano si cambia, anche se Luca auspicherebbe più cartelli per stare a debita distanza dalle bici o per ricordare di non usare i cellulari, come accade in altri Paesi. Infine, un sogno non riguarda la bicicletta: «Mi piacerebbe vedere anche a Busto Arsizio dei murales che raccontino la storia della città».

Marilena Lualdi

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