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Storie | 20 ottobre 2023, 16:30

FOTO. Stefano Ruzza, l’ultra runner della San Marco che macina chilometri e salite

Atleta delle distanze ultra, ha collezionato successi: nel 2018 nella Utmb sul Monte Bianco, il più incredibile degli eventi di trail e un appuntamento imperdibile per i runner di tutto il mondo, ha agguantato il miglior risultato italiano degli ultimi 15 anni. Che conserva gelosamente

FOTO. Stefano Ruzza, l’ultra runner della San Marco che macina chilometri e salite

Quindici anni fa aveva fatto una scommessa con se stesso: per tenere sempre un po’ allenato il fiato che tendeva a perdere un po’ di colpi, si era prefissato di correre e riuscire a portare a termine la Strà Milano, 21 chilometri. Ci era riuscito, aveva conquistato l’impresa della sua vita. Oggi, ha moltiplicato per dieci quei chilometri che per lui erano un sogno: pratica le distanze ultra, l’ultra-trail, macina anche 170 km su e giù dai monti, supera dislivelli di dieci mila metri, corre per un’intera giornata, fermandosi per uno spuntino di cinque minuti massimo.

Stefano Ruzza, 41 anni, atleta della San Marco e del team Vibram, ha collezionato successi e continua a tenere alti i colori d’Italia nelle competizioni mondiali: nel 2018 era giunto settimo con il miglior risultato italiano degli ultimi 15 anni, all’Utmb, una gara a livello mondiale che da Chamonix ha portato i runner in giro per il monte Bianco: 170 km, 10mila metri di dislivello in 23 ore.

Non solo: Stefano Ruzza ha percorso anche altri 170 km all’isola di “La Reunion” nell’Oceano Indiano, ha vinto due campionati italiani di 120 km nel 2012 e 2013 nella Pontremoli-Bobbio e in una competizione lungo le “Vie di San Francesco”. Ha preso parte ai mondiali di Annecy in Francia, nel 2010 era a correre nel deserto del Sahara in Tunisia. Così si è specializzato nel trail e ultra-trail.

«Dopo la scommessa con me stesso per la Strà Milano – racconta – ho continuato per cinque anni su distanze brevi, partecipando a una o due maratone all’anno. La prima maratona è stato un successo per me: era quella di Bergamo e, nonostante il “terrorismo” di alcune persone che mi mettevano in guardia sulle difficoltà nel portare a termine la gara, ho concluso in progressione con il tempo di due ore e 52 minuti. Ho quindi capito che avrei dovuto concentrarmi sulle lunghe distanze». E così è stato.

Stefano Ruzza ogni giorno si allena correndo in pianura o collina, in Valle Olona o al Ticino, lungo le salite di Varese al Campo dei Fiori o sul monte Martica. Abbina esercizi di rinforzo e la biciletta. Insomma 10-15 ore a settimana con punte di venti e oltre se deve preparare le lunghe distanze. Lavora come coach e allena per la corsa e il trail running. Da quest’anno è allenatore della San Marco. Progetti futuri?

«Ho un obiettivo agonistico – confessa – quello di partecipare alla Western States negli Stati Uniti: si tratta di una competizione di 160 km in California, a giugno, però devo essere sorteggiato e non è semplice: su 10mila richieste ne scelgono 300».

Intanto Stefano Ruzza continua appunto a collezionare successi: certo i “ritiri” fanno parte di questa specialità e qualche volta capitano, ma la forza di volontà, la determinazione, l’allenamento, l’entusiasmo e la passione per il trail prendono sempre il sopravvento e fanno di Stefano Ruzza un campione della specialità.

Laura Vignati

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