Ha collezionato medaglie su medaglie in piscina, ma il mare per lei rappresentava una sfida. Eppure il 26 agosto scorso ha vinto un’altra gara, sconfiggendo ogni timore. Da non vedente ha nuotato per due km nel mare di Sardegna, siglando un’altra tappa del giro dell’isola voluto da Corrado Sorrentino e racimolando un bel gruzzoletto da destinare alle pediatrie di Sassari, Cagliari e al Pronto soccorso pediatrico di Cagliari. Martina Rabbolini, classe 1998, ha vinto l’ennesima competizione. Con lei la vita non è stata semplice, ma stringendo i denti, la brava atleta di Villa Cortese - che a lungo si è allenata a Busto Arsizio, LEGGI QUI - ha conquistato podi su podi. E il prossimo novembre corona un’altra vittoria con una laurea che la consacrerà medico-biologa e nutrizionista.
2 km a Villasimius
Lo scorso 26 agosto, dicevamo, è stata ospite del progetto che Corrado Sorrentino ha concluso ieri, domenica 3 settembre: compiere a nuoto il giro della Sardegna per raccogliere fondi. Corrado Sorrentino, 48enne nuotatore, tre volte campione nazionale assoluto, 23 volte campione nazionale di categoria, medaglia di bronzo ai campionati europei junior - per citare solo alcuni titoli del suo palmares - ha praticamente trascorso una vita in acqua, prima da nuotatore, poi da pallanuotista, ora da istruttore. E compie ogni impresa in nome della amata figlia Amelia, la sua ragione di vita, deceduta a soli sette anni nel 2018 per una rara patologia intestinale.
«Sono stata chiamata da Corrado come ospite della tappa di Villasimius – racconta Martina – Ovviamente ho accettato e, insieme a Francesca Secci, mia amica e anche atleta paralimpica conosciuta a Rio, abbiamo effettuato un percorso di 2 km, da villasimius a Porto Giunco. Abbiamo nuotato insieme: eravamo legate alla vita con una corda lunga due metri e mezzo. Inizialmente avevo molta paura del mare, delle meduse e altro, ma sono riuscita a vincere questo timore e ora sono felicissima».
Contenta in primis di aver aiutato il progetto di Sorrentino che stava raccogliendo più di 30mila euro per i reparti pediatrici sardi, poi perché ha sfidato il mare.
Il progetto "Never give up"
Martina, accanto agli allenamenti che non abbandona mai, sta portando avanti il progetto Never give up, lavorando dal marzo scorso in un ufficio marketing. «Si tratta di un progetto di sensibilizzazione in aziende e scuole su temi delicati come quello della disabilità, inclusione, equità, nutrizione, disturbi del comportamento alimentare».
La laurea
E fra non molto il carnet di successi si arricchisce con un’altra tappa: questa volta si parla di una corona d’alloro. Martina sta ultimando una tesi per una laurea magistrale sul “Trattamento con la dieta chetogenetica nei pazienti pediatrici affetti dalla sindrome Glut-1”, una malattia rara. E la discuterà in novembre. Intanto sta studiando per l’esame di stato per la professione di biologo.