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Valle Olona | 28 luglio 2023, 07:38

Polizia Urbana, molestie olfattive e raccolta rifiuti al centro del consiglio di Castellanza

Nel corso dell’ultima seduta l’assemblea ha affrontato diversi argomenti, tra cui sono spiccati il nuovo regolamento di Polizia Urbana, la scelta dell’amministrazione di non aderire alla richiesta di una nuova indagine epidemiologica sul territorio e i disservizi di Sieco

Polizia Urbana, molestie olfattive e raccolta rifiuti al centro del consiglio di Castellanza

Tra gli argomenti discussi nell’ultimo consiglio comunale castellanzese, una delle decisioni che sicuramente riguarderà più da vicino la vita di chi abita e lavora in città è l’approvazione del nuovo regolamento di Polizia Urbana.

«L’attuale regolamento – spiega il sindaco Mirella Cerini – è decisamente datato, seppur presenti al suo interno modifiche e integrazioni; ecco perché abbiamo ritenuto opportuno metterci mano integralmente, sia per attualizzarlo, sia per recepire le indicazioni che la Regione ha chiesto ai comuni di seguire riguardo alle attività della Polizia Urbana».

Il nuovo documento approvato in consiglio, di fatto, va ad analizzare nel dettaglio le diverse casistiche in cui gli agenti possono intervenire, stabilendo al contempo la quantità delle sanzioni previste per ciascun caso e le diverse sanzioni accessorie.
Moltissime gli argomenti trattati in questa nuova versione, che vanno dall’inquinamento acustico al pericolo di incendio, passando per le esalazioni moleste e la regolamentazione di rumori e schiamazzi che impediscono il quieto vivere.

«Quello che abbiamo realizzato – sottolinea la prima cittadina – è un documento che comprende al suo interno casistiche ben precise e definite, che riguardano per la maggior parte la qualità della vita di chi risiede a Castellanza e che permetterà alla Polizia Urbana di intervenire in maniera più precisa ed efficace nelle diverse situazioni che si presentano ogni giorno».

Così come avvenuto qualche giorno fa a Marnate, poi, il consiglio castellanzese è passato alla discussione della mozione presentata dal consigliere Mino Caputo con la quale si chiede al sindaco di richiedere ad Ats un’indagine epidemiologica che evidenzi eventuali relazioni tra le emissioni odorigene sul territorio e l’insorgenza di patologie.
Come già successo martedì nel comune confinante a rispondere è stata la prima cittadina, che ha colto l’occasione per sottolineare ancora una volta come la decisione di non sottoscrivere la richiesta firmata dal collega olgiatese sia dettata dal fatto che questa richiesta è già stata sottoposta ad Ats.

«Durante il tavolo tecnico del 9 febbraio – specifica Mirella Cerini – la Provincia ha già effettuato questa richiesta, ed è per questo che sia io che il sindaco Galli abbiamo ritenuto inopportuno ripeterla.
A settembre, subito dopo le ferie, chiederemo una nuova convocazione del tavolo, ed in quell’occasione faremo il punto sia sull’attuale situazione delle molestie olfattive sia sullo stato dell’indagine».

A portare sotto i riflettori l’argomento relativo ai disservizi di S.I.ECO lamentati dai cittadini castellanzesi è ancora una volta Mino Caputo, che in un’interrogazione ha interpellato l’assessore Claudio Caldiroli per conoscere «quante siano le contestazioni delle inefficienze, quali i loro risvolti economici e come mai non si sia deciso di interrompere questa convenzione prima della scadenza».
A fare il punto della situazione l’assessore all’ambiente, che ha riportato come ogni giorno sia agli uffici comunali sia al numero verde dell’azienda arrivino segnalazioni da parte dei cittadini riguardanti piccoli, o grandi, disservizi.

«Da parte nostra registriamo ogni comunicazione e la riportiamo a S.I.ECO – precisa Caldiroli – e regolarmente ci viene risposto che si provvederà a risolvere il problema in giornata, anche perché per poter aprire una contestazione per disservizio è necessario che passino almeno 24 ore dalla segnalazione.
Questo non significa che tutti i problemi vengano risolti; abbiamo già trattenuto 1800 euro a causa dei disservizi accertati, e altri 3400 sono in attesa di conferma; ad ogni riunione segnaliamo le inadempienze e contestiamo la mancata qualità del servizio, e devo ammettere che, rispetto al 2022, la situazione pare essere leggermente migliorata».

La possibilità di rescindere la convenzione in anticipo rispetto alla sua naturale conclusione, però, non è al momento sul tavolo: «L’accordo scade il 31 dicembre del 2023 – conclude l’assessore all’ambiente – e anticiparne la scadenza ci porterebbe a dover affrontare un contenzioso; al momento non ci sono le condizioni, anche perché interrompere il servizio comporterebbe lasciare senza raccolta rifiuti la città in attesa che si trovi un nuovo accordo con un'altra realtà».

Loretta Girola

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