Evitare le alluvioni è possibile? Sì, rispettando il principio di invarianza idraulica secondo il quale le aree urbanizzate devono essere progettate in modo da saper assorbire la stessa portata di acqua meteorica che erano in grado di gestire prima che le costruzioni fossero realizzate.
Regione Lombardia prevede che i comuni redigano un documento semplificato dedicato. Alfa scende in campo per sostenerli e per supportarli nella definizione di questo protocollo volto a rendere le nostre città delle vere e proprie Smart City.
I dettagli e la video-intervista all’ingegner Chiara Cosco, responsabile invarianza idraulica di Alfa.
La crisi climatica impone inevitabilmente un cambio di rotta anche nel settore edile. Un concetto oramai imprescindibile è certamente quello di invarianza idraulica. Concetto oggi diventato normativa a tutti gli effetti.
Nei fatti, in cosa consiste l’invarianza idraulica? È il principio secondo il quale la quantità di acque meteoriche convogliata in fognatura in una certa area urbanizzata non deve superare la quantità scaricata in precedenza, prima dell’urbanizzazione. Ecco dunque perché quando ci si appresta a modificare un territorio naturale realizzando una strada o una costruzione, si deve tenerne conto.
Per non infrangere la legge e (soprattutto) per rispettare l’ambiente che ci circonda. Lo scopo, infatti, è quello di preservare l’equilibrio idraulico del territorio, così da evitare sia la concentrazione di acque piovane, sia eventuali inondazioni e smottamenti.
Cosa succede quando piove?
Ma facciamo un passo indietro: in natura l’acqua piovana viene in parte assorbita dal terreno; in parte viene accumulata in invasi naturali superficiali e in parte evapora naturalmente nell’ambiente. Se c’è acqua in eccesso, questa ruscella verso corsi d’acqua vicini o verso reti di drenaggio.
Ma se su quel terreno vengono realizzate delle costruzioni, è possibile che parte della superficie diventi impermeabile.
Quando piove, dunque, si riduce la percentuale di acqua che il terreno riesce ad assorbire e, al contrario, aumenta quella che si dirige verso le reti di drenaggio.
In caso di piogge intense, in particolare, la portata dell’acqua che non viene assorbita aumenta in maniera consistente e tende ad accumularsi in breve tempo. Le reti di drenaggio potrebbero quindi non essere in grado di accoglierla completamente.
La conseguenza più visibile di questo fenomeno sono gli allagamenti o le inondazioni a cui purtroppo ci stiamo “abituando”.
Ecco perché il principio di invarianza idraulica non può più essere ignorato.
Regione Lombardia e Alfa in prima linea
Regione Lombardia, con la L.R. 7/2017, ha introdotto il rispetto di questo principio, attraverso il quale si vuole ridurre l’impatto idrologico delle attività di trasformazione del territorio. Ai Comuni sono richiesti alcuni adempimenti, tutt’altro che formali: primo fra tutti la redazione del cosiddetto “documento semplificato del rischio idraulico comunale”.
Per i comuni che ancora non lo hanno fatto, Alfa ha proposto la propria collaborazione e, dopo una prima fase ricognitiva, ha già individuato – attraverso una gara – due professionisti che redigeranno il documento semplificato dei primi 29 comuni che hanno aderito alla convenzione. Successivamente un identico percorso sarà avviato anche per gli altri comuni che hanno già firmato – o firmeranno a breve – la convezione proposta da Alfa.
I comuni che hanno aderito.
Varese; Bedero Valcuvia; Bodio Lomnago; Brinzio; Cadegliano Viconago; Caravate; Casciago; Cassano Valcuvia; Castello Cabiaglio; Castronno; Cremenaga; Cunardo; Duno; Induno Olona; Ispra; Jerago con Orago; Leggiuno; Marzio; Mercallo; Montegrino Valtravaglia; Grantola; Orino; Saltrio; Sangiano; Sumirago; Uboldo; Venegono Inferiore; Vergiate; Vizzola Ticino.
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