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Politica | 14 luglio 2023, 18:29

Voto sul piano Neutalia, il Pd: «Mancano documenti contabili importanti e non è chiarito il ruolo di Agesp

A Busto il gruppo del Pd spiega perché non ha partecipato al voro

Il Pd spiega le sue motivazioni - foto d'archivio

Il Pd spiega le sue motivazioni - foto d'archivio

Dopo il via libera piano Neutalia - LEGGI QUI - il Pd a Busto vuole rimarcare perché non ha voluto prendere parte alla votazione, in un comunicato. 

 

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico non ha partecipato al voto sulla delibera di autorizzazione di Agesp a sottoscrivere l’accordo di collaborazione e di investimento dei soci di Neutalia.

Mancano documenti contabili importanti (bilanci Neutalia e Agesp) e soprattutto non sono chiariti né decisi il ruolo di Agesp, che è in fase di riorganizzazione (in discussione l’attribuzione della qualifica in-house per alcuni servizi, non definita la vendita delle quote di Agesp Energia) e che deve assumersi il sostegno del nuovo Piano industriale Neutalia con 9 milioni e mezzo di capitale proprio.

Si tratta di un impegno molto più oneroso rispetto a quello approvato nella primavera del 2021 che prevedeva la conduzione dell’impianto ex Accam fino al 2032, con investimenti complessivi di 8 milioni di euro secondo un piano finanziario asseverato. Il Piano presentato ieri prospetta infatti un investimento di 111 milioni di euro ed impegna i Soci (Agesp al 33%) a garantirne la riuscita in una prospettiva almeno fino al 2047 e forse anche oltre, dati gli inevitabili futuri aggiornamenti.

Il Consiglio Comunale inoltre ha ricevuto “tempestivamente” in data 13 luglio il protocollo dell’indagine epidemiologica che costituisce solo un primo passo, tra l’altro orientato per alcuni aspetti sul territorio della Città Metropolitana di Milano, e che conferma la necessità anche di valutare gli effetti sulla durata dell‘esposizione ad impatti inquinanti.

Le due diverse velocità alle quali viaggiano i piani industriali ed i piani di controllo ambientale, sono dimostrazione di una disfunzione istituzionale ed organizzativa che deve essere corretta, come già proposto nel 2021 con l’istituzione dell’“Osservatorio sulla qualità dell’Aria” e come il Gruppo Pd ha ribadito ieri, riscuotendo però una reazione da parte del Sindaco (“le indagini vi andrebbero bene solo se concludessero per il no”) significativa di una reale sottovalutazione del problema.

Maurizio Maggioni Cinzia Berutti Paolo Pedotti Valentina Verga

Redazione

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