In consiglio comunale si è parlato ancora dell'esodo delle figure sanitarie verso la Svizzera e dell'emergenza che si sta vivendo. Il leghista Alessandro Albani vi ha dedicato l'intervento libero.
Proprio ieri in commissione, in quest’aula consiliare, abbiamo
incontrato e ricevuto con molto piacere, e lo ringraziamo, il direttore
generale al Welfare di Regione Lombardia dott. Giovanni Pavesi, insieme
a Emanuele Monti, consigliere regionale e presidente per la commissione
9, per discutere di sanità.
Uno degli argomenti affrontati e su cui ci siamo confrontati, come ha
ben sottolineato il nostro sindaco, è quello dell’emergenza delle
risorse umane dei professionisti della salute.
Il mio intervento è rivolto proprio a Regione Lombardia per
ringraziarla, come ringrazio anche Emanuele Monti tra i promotori, per
aver approvato recentemente una mozione, peraltro bipartisan, che è un
ottimo segnale che va nella direzione giusta e cioè quella delle
condizioni che portano al bene della collettività.
Parlo della mozione relativa all’indennità di confine per medici,
infermieri e professionalità sanitarie; nel testo, la Giunta Regionale
si impegna a intervenire presso il Governo affinché venga prevista
un’indennità per tutte le professioni sanitarie, ma anche per aumentare
il riparto del Fondo Nazionale Sanitario destinando maggiori indennità
al personale impiegato nelle aree di confine.
Questa mozione nasce dal fenomeno sempre più preoccupante dell’esodo
dei professionisti verso la vicina Svizzera, causato principalmente da
una marcata disparità salariale, ma anche dai diversi percorsi di
progressione di carriera, e che mette in grave difficoltà il comparto
della sanità nelle zone di confine.
La mozione inoltre ricalca un emendamento approvato alla Camera, a
firma della Lega, alla legge di ratifica degli accordi tra Italia e
Svizzera, prevedendo la possibilità di concedere sgravi e contributi per
alcune categorie lavorative strategiche, come quelle del comparto
sanitario.
Questa è una situazione emergenziale che dobbiamo rigorosamente
affrontare con impegno per preservare il patrimonio umano e
professionale della Sanità lombarda è per garantire ai nostri cittadini
un’elevata qualità dell’assistenza medica e infermieristica.