Paolo Geminiani, consigliere di Fratelli d'Italia, ha voluto dedicare il suo intervento libero al tema dell'oblio oncologico. Al consiglio comunale di Busto Arsizio ha chiesto impegno su questo fronte.
Approfitto di questi 3 minuti per parlare di un tema che in un modo o nell'altro non ci può e non ci deve lasciare indifferenti.
Chiunque abbia mai avuto una diagnosi di tumore o una persona vicina che l'abbia avuta, sa quanto questa esperienza sia dolorosa e devastante.
Sa anche che non si torna mai come si è entrati; certo può essere che, alle volte, sia una svolta per cambiare scelte di vita, ma in tutti casi lascia soprattutto nei primi mesi o anni una paura profonda, un vero panico ogni volta che si eseguono gli esami di controllo.
Ovviamente parlo di chi è guarito, ma spesso come diceva anche il dottore Veronesi: ci vuole più tempo a togliere dai pensieri del malato la malattia che superarla fisicamente
E quindi superata la fase critica, riprendono vivaddio, i progetti, ma anche le incombenze, le necessità comuni quali magari anche richiedere un mutuo, fare assicurazioni etc.
In Italia cosi come in altri paesi, le circa 900mila persone guarite dal cancro possono ancora trovarsi a vivere difficoltà nell'accesso ad alcuni servizi fondamentali come la richiesta di mutui e prestiti, la stipulazione di assicurazioni
Oggi in Italia un milione di persone hanno vinto la propria battaglia contro il cancro e chiedono semplicemente pratiche burocratiche non discriminanti.
Eh si, quando si parla di discriminazione è doveroso parlare anche di queste discriminazioni.
Secondo dati diffusi dall'Airc (associazione italiana ricerca sul cancro) l'87% delle donne e il 70% degli uomini con https://www.my-personaltrainer.it/salute/tireoglobulina.htmltumore alla tiroide guarisce completamente, stesse percentuali assolutamente positive se parliamo di melanoma.
Ma l’ Airc ci restituisce anche il dato di Oltre il 60% di guarigioni anche per https://www.my-personaltrainer.it/salute/tumore-seno.htmltumori al seno, all'utero, alla prostata, per i linfomi di Hodgkin. Anche le neoplasie più aggressive, stanno dando percentuali e aspettative di vita a 5 anni dalla guarigione sempre più confortanti.
Il diritto all'oblio oncologico è una norma di tutela che abolisce l'obbligo di dichiarare di essere stati malati di cancro allo scopo di impedire qualsiasi forma di discriminazione legata allo stato di salute di una persona.
Lo ha stabilito nel 2022 il Parlamento Europeo con risoluzione del 16 febbraio 2022 con la raccomandazione che tale norma sia adottata da tutti gli Stati membri dell'Unione.
Inoltre, il Parlamento europeo ha chiesto che – entro il 2025 – tutti gli Stati membri garantiscano il diritto all’oblio oncologico agli ex pazienti dopo dieci anni dalla fine del trattamento, termine ridotto a cinque anni per i pazienti minori d’età).
Forse non è noto a tutti, ma in Italia, così come in molti altri Paesi, quando si deve sottoscrivere un contratto di lavoro, una polizza assicurativa, un mutuo o una pratica di adozione di un figlio, viene chiesto se si è stati malati di cancro.
Si deve quindi comunicare se si è stati in cura per un tumore specificando ove richiesto se si è stati affetti da neoplasia anche nel passato.
Queste informazioni che il consumatore è tenuto a fornire, purtroppo, determinano fortemente il buon esito, ad esempio, della richiesta di mutuo, finanziamento, ovvero alcuni fra i contratti più comuni che hanno come oggetto rapporti a lungo termine. Anche l’adozione di un bambino. Le condizioni di salute pregresse costituiscono una ragione di rifiuto, a mio parere e non solo mio, di tipo assolutamente discriminatorio.
In paesi come Francia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Portogallo è già stata approvata mentre in Spagna sarà approvata a breve.
In linea generale una persona si considera guarita dal tumore quando il rischio di decesso per la neoplasia è ormai pressoché nullo e il soggetto torna ad avere le stesse aspettativa di vita delle persone della sua stessa età e del suo stesso sesso che non hanno mai avuto il cancro, quindi come detto 10 anni dalla guarigione senza recidive per gli adulti, 5 anni per i minori.
In Italia è stato presentato un disegno di legge firmato da rappresentanti di più partiti e questa bozza chiede «il diritto delle persone che hanno avuto una storia clinica caratterizzata da una patologia oncologica di non subire discriminazioni nell'accesso all'adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi» quando siano trascorsi dieci anni senza recidive.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci :
«Dobbiamo assicurare al milione di persone guarite dal cancro in Italia le stesse prospettive di vita della popolazione generale. Oggi ancora ci sono difficoltà per un normale rientro al lavoro, per avere un prestito o un mutuo, per stipulare un contratto assicurativo».
La risoluzione europea invita tutti i Paesi dell’Ue ad adottare una soluzione analoga entro il 2025, sarebbe opportuno che venisse approvata la legge prima della fine del 2023.
Si chiede a tutti i rappresentanti del consiglio comunale e a tutti coloro che possano perorare questa causa e portare avanti una battaglia di civiltà che non ci chiede solo l’Europa, ma soprattutto che ci chiedono tutti coloro che hanno avuto la sfortuna di fare l’esperienza della malattia ed ora vogliono riprendere una vita normale.
E ne hanno diritto.