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Politica | 22 giugno 2023, 06:00

Sanità, l’allarme del Pd. Astuti: «Dopo Gallarate, sono preoccupato per l’ospedale di Busto»

Incontro con i consiglieri regionali dem che siedono in commissione Sanità. L’esponente varesino si è soffermato sulle problematiche dell’Asst Valle Olona («Una delle più colpite») e sull’ospedale unico. Il collega Borghetti: «Sulle case di comunità si deve cambiare passo». Critiche dal capogruppo bustocco Maggioni per «l’assenza politica» dell’amministrazione Antonelli su questi temi

Da sinistra, Samuele Astuti e Carlo Borghetti

Da sinistra, Samuele Astuti e Carlo Borghetti

L’incontro era dedicato in particolare a case di comunità e medicina territoriale, ma quando si discute di sanità a Busto Arsizio è inevitabile fare riferimento anche al tema dell’ospedale.
E il consigliere regionale varesino del Pd Samuele Astuti, relatore insieme al collega Carlo Borghetti dell’appuntamento organizzato ieri sera a Villa Tovaglieri dal circolo cittadino del partito, ne ha parlato senza nascondere la propria preoccupazione: «La vostra Asst è tra le più colpite – ha detto – Dopo il tracollo importante di Gallarate, sono preoccupatissimo per l’ospedale di Busto».
E per Borghetti, «anche sulle case di comunità si deve cambiare passo».

«Vediamo franare quello che abbiamo»

«A livello regionale, la vostra situazione è una delle più colpite», ha affermato Astuti rivolgendosi ai cittadini di Busto e dintorni presenti all’incontro. «Penso a Somma Lombardo, ai servizi persi a Saronno, tra posti letto e operatori sanitari, nonostante gli annunciati investimenti roboanti. Adesso c’è stato un tracollo importante su Gallarate (su cui il Pd ha presentato una mozione in Regione, ndr) e sono preoccupatissimo per l’ospedale di Busto».

Sull’ospedale unico: «È stato annunciato nel 2015 e ancora non c’è l’accordo di programma. Si continua a non coinvolgere nessuno, nemmeno le amministrazioni locali del territorio. E non c’è una vera discussione sulle criticità emerse».
Per Astuti, «il sistema della rete ospedaliera della Valle Olona così com’è non potrà andare per molto tempo». Per questo «gli amministratori regionali del centrodestra del sud della provincia devono portare il tema del nuovo ospedale in commissione. Stiamo vedendo franare quello che abbiamo, creando anni di vuoto in attesa della nuova struttura».

E Borghetti, che come Astuti siede nella commissione Sanità di Palazzo Lombardia, ha ricordato che «nel 2017 ero qui a Busto a parlare di ospedale unico. È uno scandalo essere a questo punto dopo sei anni».

«Problemi sempre più acuti»

Allargando il discorso alla sanità regionale nel suo complesso, il consigliere varesino ha osservato che «i problemi stanno diventando sempre più acuti». Citando «il tema gigantesco della mancanza personale (medici di medicina generale e personale ospedaliero, soprattutto infermieri)» e il problema delle liste di attesa: «Stiamo arrivando al punto di non riuscire più a gestire le agende anche col privato convenzionato».

E ha aggiunto: «Oggi l’assessore Bertolaso ha detto al ministro Schillaci di ri-aumentare le risorse e rendere più attrattiva la professione sanitaria. Peccato che i nostri ordini del giorno bocciati in Consiglio andassero in questa direzione».

«Un sacco di persone rinuncia alla cura – ha proseguito –. Quindici anni fa si trattava di un lombardo su venti, per le lunghe liste di attesa o perché non si poteva permettere la solvenza. Oggi siamo arrivati a un lombardo su nove. Il nostro sistema sanitario regionale rischia di diventare discriminatorio».

Le case di comunità

«L’eccellente Lombardia vede un problema di disuguaglianza che non è diverso dalle altre regioni», gli ha fatto eco Borghetti. Che sulle case di comunità previste dal Pnrr ha evidenziato che «siamo a metà strada, ma solo sulla carta, perché dentro queste strutture non c’è quello che dovrebbe esserci».

Ovvero «specialisti (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ortopedico e così via), medici di famiglia, integrazione con i servizi sociali del comune, assistenza domiciliare. Il governo regionale continua a pensare agli ospedali, ma la sanità territoriale non è nella sua cultura politica».
Insomma, «noi ci crediamo, ma si deve cambiare strada». E per dare una scossa, secondo l’esponente dem «serve la proattività dell’ente locale».

Le critiche all’amministrazione di Busto

Sotto questo profilo, il capogruppo consiliare del Pd bustocco Maurizio Maggioni ha criticato il modus operandi del sindaco Emanuele Antonelli e della sua amministrazione: «Si è deciso di considerare tutta la partita della sanità come appannaggio della Regione, senza voler entrare in questo argomento».

Maggioni ha paragonato la giunta bustocca con quella – sempre di centrodestra – di Gallarate: «Il sindaco Cassani quantomeno vuole discutere, coinvolge. Da noi non si vuole coinvolgere nessuno», ha detto, lamentando la «gravità dell’assenza di carattere politico dell’amministrazione».

Sono intervenuti anche i consiglieri comunali Valentina Verga («Per noi i servizi devono essere mantenuti nei quartieri», ha osservato a proposito dello spostamento della guardia medica da Sant’Anna) e Santo Cascio di Progetto in Comune, che ha invitato a coinvolgere i cittadini e a pensare a una manifestazione su questi temi, sulla scia di quanto avvenuto a Gallarate.
Il segretario dem cittadino Paolo Pedotti ha ricordato la campagna “Con la salute non si scherza” lanciata dal gruppo regionale per monitorare la situazione e puntare a una efficiente sanità pubblica di prossimità.

Riccardo Canetta

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