“Grazie alla Cna Agroalimentare e all’Università della Tuscia per la prima volta si riesce a misurare con un approccio scientifico le eccedenze alimentari che si producono nel settore della panificazione artigianale”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente della Commissione Agricoltura della Camera e prima firmataria della legge 166 Antispreco, nel corso della conferenza stampa sulla “Riduzione degli sprechi alimentari” organizzata oggi alla Camera.
“Il pane è uno degli alimenti che si sprecano di più. Sia nelle filiere produttiva, commerciale e distributiva, che nel consumo domestico. Misurare gli sprechi delle Pmi, che si trovano a gestire eccedenze di piccole quantità, è molto più complesso rispetto a quelle prodotte nella grande industria e nella Gdo. Eppure, grazie all’impegno di Cna e Università della Tuscia per la prima volta è possibile farlo. Non solo. Il modello messo a punto è replicabile. Per cui potrà essere utilizzato per estendere a tutto il territorio nazionale le pratiche di prevenzione e gestione delle eccedenze. Questo modello è importante anche perché, oltre che nelle pratiche anti-spreco, può risultare utile alle Pmi per misurare l’efficienza e l’efficacia dei processi produttivi e dunque migliorare i processi di recupero delle eccedenze”, ha concluso.