Dei clic che ritraggono le suore mentre cucinano, stirano, leggono, fanno la spesa, insomma nella loro quotidianità. Una quotidianità non fatta solo da un volto che le ritrae mentre insegnano, dirigono, educano, ma anche nelle mansioni più comuni, di una donna alle prese con gli impegni casalinghi, di gestione di una casa e di una famiglia. Insomma un dietro alle quinte alquanto originale affidato alla direzione di un fotografo umanitario Ibrahim Malla, professionista ufficiale della Croce Rossa. Lui che all’attivo più di trecento mostre ha accompagnato una quindicina di ragazzi dell’istituto Barbara Melzi di Legnano in un percorso finanziato dal Fondo sociale europeo con i Pon.
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E ieri è stato il giorno della resa dei conti: l’esposizione dei clic dinanzi a una sala affollata e l’inaugurazione della mostra che resterà a disposizione fino al 30 giugno.
Un progetto del resto che calza a pennello con l’indirizzo di studi, come ha fatto notare il dirigente Flavio Merlo: «La fotografia è un potente mezzo di comunicazione, le immagini sanno trasmettere messaggi significativi. La foto rappresenta l’amore per l’uomo, la sua dignità». E il progetto ha voluto “rincorrere” le madri del Barbara Melzi fissando e immortalando la loro umanità. Un omaggio che l’istituto ha voluto porgere alle madri canossiane che quotidianamente sostengono i ragazzi nel loro cammino, un modo per dire grazie per il lavoro in aiuto alla comunità.
Se a questo si aggiunge che il maestro-fotografo parla in inglese e gli studenti hanno frequentato il corso in lingua e che la mostra ha uno scopo umanitario, l’esposizione assume ancora più valore. «Sono un docente molto orgoglioso dei miei ragazzi – ha confessato Ibrahim – Mi è piaciuto immediatamente il rapporto che ho notato tra le suore e i ragazzi e ho pensato che quel bellissimo legame doveva essere approfondito». Un affetto da immortalare in clic ora a disposizione della cittadinanza.
«Il corso ha riguardato diversi ambiti – hanno spiegato gli studenti – Abbiamo imparato dapprima a osservare e il corso ha migliorato molto il nostro modo di vedere la realtà, poi abbiamo imparato a fotografare. È stato interessante approfondire il lato umano delle nostre madri, quegli aspetti della loro vita che quotidianamente non appaiono ai nostri occhi abituati come siamo a vederle nei panni di educatrici ed insegnanti. Inoltre siamo stati anche al convento di Tradate».
Da interpretare anche il titolo HuNUNity: un gioco di parole tra “Humanity e Nun” rispettivamente umanità e suora in inglese. La vetrinetta è legata anche a un aspetto benefico: offre la possibilità di sostenere l’associazione MeLa Gioco Onlus, nata in memoria del prof Niccolò Sartoni per promuovere lo sport e la prevenzione medica, favorendo l’inclusione sociale e supportare il diritto allo studio.
Dunque una sfilata di immagini inedite che fanno tuffare il pubblico nel mondo e nello stile del Barbara Melzi: va ricordato che il prossimo anno l’istituto festeggerà i 250 anni della nascita della fondatrice dell’ordine Santa Maddalena.