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Busto Arsizio | 05 giugno 2023, 10:15

C'è poesia nell'officina: Gianni Toia, il meccanico di Sacconago con la penna

Alla sua professione il sinaghino aggiunge una passione: la scrittura. Ha sempre scritto poesie e racconti anche in vernacolo. Dalla prima fiaccolata alla vita del suo rione, i cambiamenti, i vecchi cortili, i bar e tanto altro, le rime risuonano sempre vive tra le mura del quartiere

La Chiesa Vecchia simbolo di Sacconago

La Chiesa Vecchia simbolo di Sacconago

Le lettura è sempre stata la sua passione e dalla lettura alla scrittura il passo è breve. Così accanto al lavoro di meccanico, il sinaghino Gianni Toia ha pensato bene di accostare la nobile attività della scrittura, anche in dialetto. Prima scrive per se stesso, poi quando qualche amico scopre il suo estro e lo convince a far pubblicare le sue riflessioni in versi o prosa, quel signore che la gente era abituata a vedere con la tuta dell’officina, diventa il poeta-meccanico e s’iniziano ad ammirarne gli allori.

La sua prima pubblicazione è legata a un triste ricordo, la scomparsa della moglie per cui il quotidiano locale “La Prealpina” a suo tempo aveva messo nero su bianco i suoi pensieri profondi legati a colei che aveva reso preziosa la sua vita, la dolce metà. Ancor prima, lui storico della fiaccola di Sacconago tanto che di edizioni della corsa ne ha viste ben 35, aveva composto dei testi sui libretti celebrativi dell’importante evento sinaghino. «Ho scritto una riflessione che riguardava la fiaccola, la mia prima fiaccola – racconta – al Monte Oliveto maggiore, un momento in primis spirituale poi goliardico».

Poi dalla penna di Gianni Toia  sono nati racconti fantastici, sulla vita di Sacconago, i cambiamenti del rione, la vita nei cortili, ma anche racconti di vario genere, riflessioni sulla vita, lo scorrere del tempo. «Sul settimanale l’Informazione mi avevano pubblicato un racconto fantasioso – prosegue – ambientato in un residence che accoglieva un famoso cantante lirico, ma alla fine quel residence si è rivelato essere un camposanto. Poi in un altro racconto ho parlato dei cortili di Sacconago, della Rocca: immaginavo che la Rocca si trasferisse in campagna dove c’era la chiesetta della Madonna in Campagna, per riposarsi e incontrava vecchi cortili. Un racconto dove avevo personalizzato i vecchi cortili e anche la stessa Rocca diventava una persona, ma alla fine tutto era un sogno».

Poi altri racconti e una poesia dove si parla del Tazinen, il bar di via Magenta, popolato da diversi avventori.

L’amore per la scrittura è nato innanzitutto dalla lettura. Gianni Toia ha sempre letto moltissimo, di storia antica, moderna e contemporanea. Poi la scrittura. «Sotto la spinta di qualche amico – conclude – ho scaricato il vocabolario bustocco-sinaghino e italiano e ho iniziato a scrivere poesie in vernacolo. Quando ho l’estro scrivo qualcosa, ma per uso personale o destinato a parenti o amici».

Resta il fatto che accanto alla modestia, le poesie e i racconti di Gianni Toia sono sempre molto apprezzati. Lo stesso Ginetto Grilli, quando ha avuto tra le mani gli scritti del meccanico-poeta di Sacconago, lo ha spronato a continuare. «Purtroppo il tempo è sempre pochissimo, devo lavorare, anche se scrivere e leggere restano delle mie passioni».   

Laura Vignati

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