Lunedì pomeriggio, verrà svolta una riunione per cercare di elaborare un documento condiviso per salvare l'Ospedale di Gallarate.
Sulla questione ha voluto esprimersi Massimo Gnocchi, capogruppo di Obiettivo Comune Gallarate, con un comunicato stampa.
IL COMUNICATO
Lunedì siamo stati invitati a partecipare ad una informale riunione, messa in piedi dal consigliere regionale Ferrazzi che ringraziamo, per cercare di elaborare un documento condiviso con tutte le altre forze consigliari per evitare la sostanziale imminente chiusura dell'Ospedale di Gallarate.
Premesso che un documento non potrà mai salvare il nostro Ospedale, perchè servono fatti concreti e celeri che la politica che governa avrebbe già dovuto adottare da tempo anziché seguitare a parlare dell'Ospedale unico -semmai ci sarà- come panacea di tutti i problemi sanitari, noi di certo non ci tiriamo indietro. Anche perchè sulla necessaria tutela del S.Antonio Abate, a partire dalla proposizione di un referendum oltre 6 anni fa, OCG ha da sempre lavorato per sostenere l'operatività del presidio sanitario gallaratese.
Se però vogliamo far credere che un documento condiviso possa essere una strada che aiuti a riaccendere il S.Antonio Abate dobbiamo, per verità e trasparenza verso i cittadini tutti, far notare due cose.
La prima è che un documento esiste già: è la mozione depositata dalla minoranza un mese fa, che doveva essere discussa nel consiglio comunale di martedì, IDENTICA a quella approvata all'unanimità dall'aula lo scorso 28 Novembre 2022.
Discussione rimandata a data da destinarsi dalla maggioranza che l'ha definita assurdamente "demagogica" dopo aver perso ore a discutere di improbabili "stalli per auto elettriche" e di "surreali consigli in videoconferenza".
La seconda è che i malati e la città non vogliono più generiche rassicurazioni verbali.
Semmai si discuta e se possibile si migliori il documento già depositato, e lo si approvi celermente in consiglio comunale.
Soprattutto si passi dagli annunci ai fatti per garantire a Gallarate, ed ai comuni vicini, una presenza sanitaria adeguata ed operativa anche alla luce delle ripetute vane promesse sinora ascoltate. "Nessun depauperamento dei nostro Ospedale fin che non ci sarà l'ospedale unico" abbiamo sentito raccontare. I fatti sono stati sinora ben diversi e richiedono innanzitutto l'umiltà di ammettere di avere commesso degli errori e soprattutto la saggezza di prendere decisioni complesse ma efficaci e condivise per salvare il S.Antonio Abate e con esso l'immagine e la storia di Gallarate.