/ Busto Arsizio

Busto Arsizio | 25 aprile 2023, 14:00

25 Aprile, Antonelli critica l’altra piazza: «Divisioni anche a Busto». La replica: «Non c’è contrapposizione»

Anche quest’anno festa della Liberazione con due momenti: la manifestazione istituzionale davanti al municipio e quella in piazza Vittorio Emanuele organizzata da una rete di associazioni. Il sindaco: «Vogliono festeggiare in un’enclave a parte, in cui si ritengono i depositari della verità». «La nostra è una piazza antifascista, non una piazza “contro”», la replica

25 Aprile, Antonelli critica l’altra piazza: «Divisioni anche a Busto». La replica: «Non c’è contrapposizione»

25 Aprile con polemica a Busto Arsizio. Anche quest’anno la festa della Liberazione è stata contraddistinta da due momenti: la manifestazione ufficiale, anzi «istituzionale», come ha rimarcato il sindaco Emanuele Antonelli, davanti al municipio, e quella nella vicina piazza Vittorio Emanuele organizzata dal Comitato Antifascista insieme a diverse realtà.
Per Antonelli è l’emblema di come anche in città questa celebrazione crei ancora divisioni: «Vogliono festeggiare in un’enclave a parte, in cui si ritengono i depositari della verità», ha detto in riferimento all’altra manifestazione. «La nostra è una piazza antifascista, non una piazza “contro”», la replica.

La polemica

La cerimonia si è aperta con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento ai Caduti in piazza Trento e Trieste. Il corteo, accompagnato dalla banda dell’associazione Borsound1919, ha poi raggiunto via Fratelli d’Italia, dove è stata deposta un’altra corona al monumento alla Resistenza e Deportazione.
Nella vicina piazzetta dedicata ad Angioletto Castiglioni antistante il municipio, spazio ai discorsi ufficiali davanti alle autorità politiche, al prevosto Severino Pagani, alle forze dell’ordine e alle associazioni che custodiscono la memoria. In prima fila anche il partigiano Adelio Borlandelli e Vincenzo Aquilina, deportato nel campo di Moosburg.

È a questo punto che Antonelli ha evidenziato che «come spesso è avvenuto in passato, anche quest’anno abbiamo assistito a un dibattito intenso sul valore di questa celebrazione, che dopo 78 anni crea ancora divisioni e tensioni. Lo abbiamo visto in Parlamento, purtroppo lo vediamo plasticamente anche oggi nella nostra Busto, medaglia di bronzo per la Resistenza. Non posso fare a meno di chiedermi cosa spinga gli organizzatori a proporre, nella vicina piazza Vittorio Emanuele, a cento metri da qui, un’altra manifestazione, mezzora dopo la manifestazione istituzionale. E, sottolineo, istituzionale».

«La risposta che mi sono dato – ha proseguito – è che i partecipanti non vogliono festeggiare il 25 Aprile con l’istituzione temporaneamente guidata da chi è stato eletto democraticamente e con i cittadini che fanno riferimento a questa istituzione. Vogliono festeggiare in un’enclave a parte, in cui si ritengono i depositari della verità, i titolari del diritto di festeggiare questa ricorrenza».

«Siamo qua, siamo anche qui», l’urlo levatosi tra gli aderenti alla manifestazione antifascista che hanno seguito anche la cerimonia istituzionale.
Antonelli ha tirato dritto, aggiungendo che «ci sono associazioni che hanno contribuito a migliorare il nostro calendario che partecipano anche ad altre iniziative. Le ringrazio, ma mi verrebbe da dire che per tutti verrà il momento di decidere in che piazza stare. E invece non va detto, perché questa è la bellezza della libertà. Questa amministrazione lo sa, non so gli altri».

Gli interventi

Una frecciatina, quella di Antonelli, che è sembrata essere rivolta in particolare all’Anpi di Busto, che ha aderito a entrambe le manifestazioni. Ma il presidente Liberto Losa ha spiegato che «abbiamo aderito alla manifestazione successiva per assecondare l’esigenza di un momento di festa ulteriore. L’altra piazza non è contrapposta a questa».

Losa ha poi evidenziato il ruolo fondamentale della Resistenza per la Liberazione, soffermandosi in particolare sull'impegno delle donne, pagato con migliaia di arresti e deportazioni.
Un aspetto evidenziato anche dal relatore ufficiale della mattinata, il professor Giorgio Vecchio, nel suo intervento dal titolo “La Resistenza italiana, le Resistenze europee e la nascita dell’Europa unita”.
«Altro che semplice contributo. In tutta Europa le donne sono sempre state in prima fila», ha precisato.

Da parte del sindaco Antonelli anche un ringraziamento alle insegnanti e agli studenti «che hanno riempito di contenuto il calendario delle celebrazioni. Dico sempre che i ragazzi devono studiare la storia perché non si ripetano gli errori e gli orrori del passato. Questi giovani sono la nostra speranza».

L’altra piazza

Ha poi preso il via la manifestazione “Scarpe rotte eppur bisogna andar” promossa dal Comitato Antifascista insieme a diverse realtà. Il cuore di piazza Vittorio Emanuele è stato occupato dalla lettera scritta dalla dirigente scolastica del liceo scientifico Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, dopo l’aggressione agli studenti davanti al liceo Michelangiolo.
I partecipanti, bambini compresi, hanno potuto impreziosirla con i propri pensieri.

«La nostra è una piazza antifascista, non è una piazza contro – ha scandito al microfono Elisi Ferracini, portavoce del Comitato –. Se non fosse così, avremmo organizzato la manifestazione in contemporanea con l’altra».

«In natura e in politica il vuoto non esiste – ha esordito Ferracini –. Se non ci siamo noi, qualcuno ha modo di tornare». Critiche alle «pessime dichiarazioni sentite dalle più alte cariche dello Stato», con l’invito alle dimissioni del presidente del Senato Ignazio La Russa per le parole su via Rasella e per aver proposto in passato di trasformare il 25 Aprile in una giornata per ricordare le vittime del coronavirus e dei caduti di tutte le guerre.

Alla manifestazione, a cui erano presenti anche esponenti del Partito Democratico, hanno aderito Rete Studenti Medi Varese, Acli, AdL Varese sindacato di base, Amici di Angioletto, ANPI Busto, Auser, Circolo Gagarin, Cgil Varese, Combinazione, Comitato Antifascista Busto, Emergency, Famiglie Arcobaleno, Il Quadrifoglio, Legambiente, Masci/Adulti scout, Movimento x Busto, Noi della Comerio 1885, Rete Antifascista Legnano, Rete di Cooperazione Educativa, Medicina Democratica e il Pci di Busto.

Riccardo Canetta

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore