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Busto Arsizio | 26 marzo 2023, 07:00

FOTO E VIDEO. Maxi-esercitazione in caso di emergenza: il tour del campo di Busto Arsizio e di Olgiate

È andata in scena a Busto Arsizio, Olgiate Olona e Gorla Minore. Quaranta partecipanti in città e pochi in più nel paese confinante. Federica Tosi: «Peccato per il poco afflusso di cittadini, ma dal nostro punto di vista è andata bene»

FOTO E VIDEO. Maxi-esercitazione in caso di emergenza: il tour del campo di Busto Arsizio e di Olgiate

La Protezione Civile insieme alla Croce Rossa e alla Polizia Locale di Busto Arsizio, Olgiate Olona e Gorla Minore hanno svolto ieri una maxi-esercitazione per essere preparati in caso di emergenza sanitaria.

I volontari si sono ritrovati nei luoghi dedicati ieri mattina alle 7 e hanno allestito i Punti di Assistenza Socio-Sanitaria (P.a.s.s.). Alle 14 i campi, sono stati aperti ai cittadini per i consulti medici, ma l’affluenza a Busto e Olgiate non è stata significativa: quaranta partecipanti in città e poco di più nel paese.

La presidente della Protezione Civile “Garibaldi” di Busto Arsizio, Federica Tosi, ha spiegato la mattinata di costruzione: «Abbiamo iniziato con il montaggio di tutta la struttura che consiste in una prima parte di registrazione, di accettazione, dell’utenza, una sala di attesa e le tende all’interno delle quali ci sono i medici e gli infermieri che fanno la consulenza gratuita».

Ha poi spiegato tutto l’iter: «L’utente che entra dal cancello principale viene accolto con alcune veloci domande per capire se la motivazione per cui si è recato nel posto è corretta. Quindi viene mandato al gazebo del triage dove ci sono alcuni infermieri che fanno una valutazione, con la compilazione di una scheda, che serve per una prima mappatura sua della necessità».

E dopo le fasi di “accettazione” via dentro la struttura: «L’utente viene portato alla sala d’attesa, diviso per colore, in funzione del tipo di medico e, quindi, di visita che andrà a fare». I colori, corrispondono a quelli sulle tende, questo perché: «I volontari che prestano il supporto possono anche comunicare con la tenda rispettiva».

Su tutto il percorso per raggiungere il medico che effettuerà la visita sono stati disposti diversi volontari per dare indicazioni. Poi l’arrivo alle tende: «Se la porta è chiusa significa che c’è una consulenza in corso, dov’è aperta significa che è libera. Poi c’è l’uscita da questa parte del campo per evitare che i due flussi si incontrino».

La poca partecipazione dei cittadini però non demoralizza: «È un peccato, ma la nostra esercitazione è andata bene. È la prima volta che organizziamo questo tipo di iniziativa e non ci aspettavamo molto, ma dovevamo iniziare a coinvolgere la popolazione e siamo fiduciosi per le prossime volte».

Michela Scandroglio e Loretta Girola

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