Le due giornate di squalifica a Ndrecka erano nell'ordine delle cose. «Per avere, al 50° minuto del secondo tempo - dice il verdetto del giudice sportivo dopo Triestina-Pro Patria - tenuto una condotta violenta nei confronti di un calciatore avversario in quanto, dopo aver subito un fallo, reagiva colpendolo all’altezza dello stinco con un violento calcio con il collo del piede, senza provocare conseguenze pregiudizievoli».
Ma la partita Triestina-Pro Patria offre una sorpresa dal punto di vista della giustizia sportiva.
Quale? Una multa, e questa volta non ai tigrotti.
La sanzione va ai padroni di casa e riportiamo l'intera motivazione per i 300 euro che dovranno versare: «Per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti antiregolamentari commessi dai suoi sostenitori, integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti nell’avere, al termine della gara, alcuni dei suoi sostenitori (circa 20 ragazzini) occupanti la Curva Furlan scavalcato la recinzione accedendo sul terreno di gioco dove erano ancora presenti i giocatori di entrambe le squadre. Ritenuta la continuazione, misura della sanzione in applicazione degli artt. 6, 13, comma 2, 25 e 26 C.G.S., valutate le modalità complessive dei fatti, rilevato che non si sono verificate conseguenze dannose e le misure previste e poste in essere in applicazione dei modelli organizzativi attuati ex art. 29 C.G.S. (r. proc. fed)».
Tifosi della Triestina e della Pro Patria sono storicamente amici, il gemellaggio ha portato anche a coreografie comuni. In occasione di questa trasferta, gli ultras della Pro hanno pubblicato foto dell'incontro con i supporter di Trieste. Il giorno prima avevano ricordato: «A contare sarà solo il tempo che passeremo in compagnia dei nostri fratelli. Di generazione in generazione». Ultimissime generazioni comprese: e i tifosi della Pro ci parlano di adolescenti, anche bambini.
Ma al netto di questo, la Triestina paga per la corsa felice di questi ragazzini. La stessa cifra, per fare un esempio, la verserà il Taranto perché i sostenitori integranti - sempre pericolo per l’incolumità pubblica - hanno «lanciato, al termine della gara, mentre i giocatori del Taranto rientravano negli spogliatoi attraverso il tunnel, una bottiglietta d’acqua semipiena e chiusa con tappo, senza colpire alcuno». Oppure Virtus Francavilla: dove sono state «imbrattate le pareti dei bagni dei tifosi ospiti con scritte con pennarello indelebile di colore blu».
Stessa sanzione data alla Triestina per quei «20 ragazzini».
Facciamo come mister Vargas: spendiamo una parola - o meglio un interrogativo - in più, non quando puniscono noi, non quando "perdiamo" noi, ma quando vengono sanzionati gli altri in un caso come questo.