Gallarate, TerraLUNA, si inaugura il primo lotto del centro gallaratese che si occuperà di autismo a tuttotondo, dalla diagnosi al “dopo di noi”: i dettagli del progetto QUI. Il centro terraLUNA, voluto da Fondazione Bellora, nasce per rispondere in modo innovativo ed efficace a un’emergenza socio-sanitaria: l’aumento repentino e costante dei bambini con Disturbi dello Spettro Autistico (ASD).
Il centro riqualifica l’ex Istituto scolastico Bonomelli di Gallarate, un complesso di oltre 10.000 metri quadri (3.300 di verde e cortili) nel centro della città.
Al taglio del nastro ci sono le autorità, civili e religiose, locali e nazionali. Ci sono tante persone che credono nel progetto, che hanno contribuito a realizzare un passaggio fondamentale. Ci sono occasioni per commuoversi. La prima viene da Enrico Colombo, presidente della Fondazione Bellora, motore acceso per arrivare dalla terra alla luna: «Stiamo già ricevendo richieste da tutta Italia. Al punto che pensiamo ai futuri passaggi, per il recupero degli spazi qui sopra (è stato presentato il lavoro eseguito al piano rialzato). Stiamo riconsiderando le nostre capacità di accoglienza». Un abbraccio, possibilmente, da allargare.
Passa mezzora e l’arcivescovo Mario Delpini benedice la struttura, con tanto di taglio del nastro. Un bambino ha il microfono a poca distanza, si avvicina e gli esce un sonoro “Ciao!”. Ciao, rispondono in tanti. Giro fra corridoi e stanze per le visite. Una bimba, calze antiscivolo ai piedi, inseguita da una operatrice divertita e attenta (il centro è già frequentato da 35 piccoli) corre fra i corridoi. Sorride anche lei. Fa bene, il posto è suo.
Il presidente Colombo ha ripercorso la storia della Fondazione Bellora e segnalato come l’istituzione abbia precocemente individuato l’autismo come ambito fondamentale di intervento, mesi di studio. Ringrazia per la collaborazione la Neuropsichiatria del distretto gallaratese, la Curia di Milano (proprietaria dell’Immobile e della ex chiesa di San Giuseppe, spazio già in funzione, anche grazie alla prontezza di don Riccardo Festa) l’opera del Cda della Fondazione (con il ruolo dell’ex parroco di Gallarate, Ivano Valagussa), l’azione di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia (2,5 milioni, fra tutte e due). «Sono stati inappuntabili – riassume Colombo – così come siamo stati inappuntabili noi nella tempistica, progettuale e costruttiva. Siamo una piccola parte di una grande catena».
Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, coinvolto nel progetto e osservatore degli sviluppi dalla prima ora: «Dovrebbe essere scontato che progetti di questa qualità ottengano l’attenzione del settore pubblico. Ma non è scontato il contributo di tanti benefattori che vedo qui oggi. Questo centro sarà un motivo di vanto per la nostra città».
Andrea Mascetti, Commissione centrale di beneficienza di Fondazione Cariplo: «Sosteniamo progetti straordinariamente interessanti e innovativi per persone, cultura, ricerca e ambiente. Questo completa gli interventi che lo Stato non riesce a sostenere. Abbiamo aderito con entusiasmo».
Presenza di Alessandra Locatelli: «Non faccio i complimenti solo a chi ha realizzato la struttura ma anche a chi ha immaginato i servizi. E non dobbiamo pensare agli utenti in termini quali “poverini, hanno un problema”. Dobbiamo pensarli come persone che hanno talenti, competenze, risorse». Di lì a poco c'è lei, spalla a spalla con il bambino del “Ciao!”.
Raffaele Cattaneo, assessore regionale ad Ambiente e clima, ricorda che il centro affronta «…un bisogno sempre più grande, al quale forse non è stata data, in passato, abbastanza attenzione». Elogia il metodo (la collaborazione) e i contenuti (in un solo luogo, la risposta a tutti i bisogni delle famiglie con persone autistiche, a sollievo dell’angoscia di lungo periodo).
Monsignor Carlo Delpini ricorre a parole chiave. Sollievo («Qui c’è qualcuno che mi dà una mano, ci sono mani generose»); scienza e sapienza (la prima declinata sullo studio, la seconda «…visione che si lascia istruire dalla realtà»); speranza (virtù cristiana, grazie alla quale «…lo sguardo sul futuro non si ammala di angoscia»). Sottolineatura: «Questa non è una semplice iniziativa, sta nascendo un’istituzione».