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Busto Arsizio | 18 gennaio 2023, 12:57

Al Teatro Manzoni un Dapporto applauditissimo

Trecentodieci biglietti staccati ieri al botteghino di via Calatafimi per “Il delitto di via dell’Orsina”, commedia che ha visto un Massimo Dapporto con il complice Antonello Fassari coinvolgere la platea bustese in una commedia ricca di gag, equivoci, farse e indiavolate geometrie

Al Teatro Manzoni un Dapporto applauditissimo

Un Dapporto spiritoso, coinvolgente e quanto mai bravissimo e simpaticissimo. Così si è presentato ieri alla platea del Manzoni il noto attore della scena nazionale nei panni del presunto omicida del “Delitto di via dell’Orsina”.

In un duello artistico con Antonello Fassari ha intrattenuto il pubblico in un atto unico di poco più di un’oretta a firma di Eugène Labiche, ricco di gag, equivoci, farse e indiavolate geometrie. Lui, ma anche il complice, sono piaciuti al pubblico bustese. Una performance di alto livello professionale che ha visto calcare il palcoscenico di via Calatafimi da due “presunti omicidi”, uno nobile e raffinato l’altro rozzo e volgare, ubriachi e rei di aver ucciso una carbonaia, attorniati da attori secondari, anche loro applauditissimi.

Ma il plauso all’attore non è andato solo alla sua performance artistica, ma anche all’affabilità mostrata con qualche bustocco che per tutta la giornata ha dato manforte nell’allestimento della scenografia. È il caso del responsabile del Manzoni Marco Bianchi che già al mattino si è rimboccato le maniche accanto a Dapporto e alla sua troupe. Hanno parlato di cinema, la sua passione di sempre. L’attore ha voluto sapere come procede l’attività del Manzoni. «Gli ho spiegato – racconta Bianchi – che dopo un lungo percorso si sta riprendendo, ma con fatica. Che il Covid gli ha inferto un colpo, ma fortunatamente non mortale».

Lo testimonia il numero di abbonamenti al teatro che comunque fa galleggiare sempre la sala di via Calatafimi: 260 abbonamenti venduti, ieri i biglietti staccati 310. «Grande paura non ne abbiamo – confessa Bianchi – C’è stato sì un calo rispetto agli anni pre-covid, un centinaio di abbonamenti in meno, ma comunque riusciamo a difenderci».

I motivi? «Fondamentalmente due – spiega – Siamo partiti un po’ ritardo per i lavori nella sala: problemi tecnici agli impianti ci hanno costretto a lavori da giugno a novembre. Per noi il mese di settembre è importante: la gente rientra dalle vacanze animata dalla voglia di ripartire e riprendere le attività. Purtroppo noi in quel mese eravamo chiusi. Poi, quando abbiamo riaperto, tanti non lo sapevano. Poi c’è sempre la solita paura del Covid. Per questo è importante dare continuità all’attività anche invitando attori di un certo spessore».

Intanto al Manzoni prosegue la stagione dei mercoledì d’Essai con un cartellone di tutto rispetto, stasera “Chiara” e mercoledì prossimo “Il corsetto dell’imperatrice.

Con il teatro l’appuntamento è il 3 febbraio: in scena un’altra commedia brillante, “Le pillole di Ercole”, per la regia di Vincenzo D’Alessio.

La stagione teatrale prosegue invece in marzo, il 24, quando le quinte del palco si aprono per ospitare Paolo Cevoli nella “Sagra famiglia”.

Laura Vignati

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