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Valle Olona | 22 dicembre 2022, 17:29

Nel Giardino degli Alpini, la Messa di Natale sotto le stelle

Sarà una celebrazione che permetterà ai presenti di riscoprire il vero spirito del Natale, all’esterno della sede del Gruppo Alpini. «Questo è il primo anno in cui durante la messa sarà esposta la Stella Alpina», sottolinea il capogruppo Pavesi

Nel Giardino degli Alpini, la Messa di Natale sotto le stelle

«Da quando abbiamo avuto la sede non abbiamo mai saltato una Messa di Natale, nemmeno durante la pandemia, per noi la Santa Messa natalizia è un modo per ricordare i tanti Alpini che sono andati avanti, e per riscoprire in semplicità e a contatto con la natura l’autentico spirito di questa ricorrenza».

È con queste parole che il capogruppo del Gruppo Alpini olgiatese invita i suoi concittadini a partecipare all’ormai tradizionale appuntamento con la Messa di Natale che sarà celebrata da don Giovanni Calastri all’interno della suggestiva cornica del Giardino degli Alpini alle 20 del 24 dicembre.

«Da 150 anni gli Alpini hanno sempre fatto la messa avendo per tetto la volta celeste – prosegue Stefano Pavesi – i nostri cappellani l’hanno sempre celebrata, in ogni luogo e in ogni condizione; per noi Alpini la messa di Natale è una tradizione irrinunciabile, e per questo quando abbiamo aperto la nostra sede abbiamo voluto portarla nel nostro giardino, invitando chi ci sta vicino a partecipare».

A rendere ancora più speciale l’appuntamento di quest’anno una serie di eventi importanti, come il 150° anniversario della fondazione degli Alpini; il 2022, poi, è il primo anno in cui sull’altare sarà presente un reliquario molto speciale, realizzato con passione e determinazione proprio da Stefano Pavesi.

«Questo è il primo anno in cui durante la celebrazione sarà esposta la Stella Alpina, unica in Italia – racconta il capogruppo – che al suo interno contiene le reliquie di tutti i Santi e i Beati legati al corpo degli Alpini.

Queste persone ci sono sempre vicino, ci ispirano, ci accompagnano e ci mostrano qual è la via da seguire nella vita di ogni giorno; avere questo simbolo concreto della loro presenza durante la Messa di Natale per noi è molto importante».

Una celebrazione diversa, dunque, suggestiva, commovente che si svolgerà all’aperto, sfidando le temperature invernali grazie al calore di un fuoco; una messa semplice, forse più spartana di quelle a cui siamo abituati oggi, ma che proprio per questo ci può riavvicinare forse meglio di altre occasioni al vero spirito del Natale.

«Gesù è nato al freddo, in una stalla, circondato solo dagli animali e dalla sua famiglia – prosegue Pavesi – a raggiungerlo in quella notte sono stati i pastori, gente semplice, vestita alla buona, infreddolita e intirizzita perché costretta a passare la notte all’aperto.

L’atmosfera che si respira la sera della Vigilia da noi non è molto diversa; siamo una famiglia che si strige insieme per riscaldarsi a vicenda e per celebrare il miracolo della nascita di Gesù, non dimenticando di dedicare un pensiero a chi è venuto prima di noi e oggi è andato avanti».

Loretta Girola

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