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Busto Arsizio | 22 dicembre 2022, 16:05

Asst Valle Olona: nominati quattro direttori di distretto

Si occuperanno delle aree di Gallarate/Cassano, Somma Lombardo, Busto Arsizio/Valle Olona e Saronno. Coordineranno nei territori le attività territoriali e si rapporteranno all’Azienda, con particolare riguardo alle sfere della cronicità e del sociale. Il direttore generale Eugenio Porfido: «Ridurremo le distanze con i cittadini»

I direttori generale e sanitario con i nuovi direttori di distretto

I direttori generale e sanitario con i nuovi direttori di distretto

«Con l’individuazione dei direttori di distretto e il completamento dell’assetto organizzativo si fa un passo avanti nel ridurre le distanze con il cittadino». Affermazione di Eugenio Porfido, direttore generale di Asst Valle Olona. Parole che inquadrano il contesto ampio della Lombardia ma radicate sul territorio, dal momento che vengono pronunciate alla presentazione dei quattro direttori di distretto.

Sono Claudio Iametti (tossicologo, un passato negli ospedali di Somma Lombardo e Tradate, poi impegnato nella Medicina del lavoro e ancora nell’azienda bustocca, area distrettuale di Gallarate), Vittoria Frontuto (infermiera e ostetrica, direttrice della Struttura complessa di Direzione aziendale professioni sanitarie e sociosanitarie, con esperienza di management), Antonella Scampini (medico con specializzazione in igiene e medicina preventiva, dirigente Asst assegnata all’area territoriale di Busto e Castellanza) e Luca Maffei (infermiere, dirigente delle Professioni sanitarie con formazione manageriale, direttore di Azienda sanitaria e professore a contratto all’Università di Brescia). Sono assegnati, rispettivamente, ai distretti di Gallarate/Cassano, Somma Lombardo, Busto/Castellanza/Valle Olona e Saronno. Le nomine consentono di dare figure di vertice e di coordinamento ad attività ramificate, strumento che si vuole prezioso per intercettare e soddisfare il bisogno di salute, a partire dalla cronicità e dalle esigenze sociali.

Ancora Porfido: «Oggi la cosiddetta sanità postmoderna, ma è un modello che si segue anche in altri ambiti, prevede che risorse e conoscenze si concentrino (negli ospedali, Ndr). Poi, però, ci si chiede: come faccio a rispondere al bisogno là dove questo nasce e si sviluppa? Ci sono strumenti come, per esempio, la telemedicina. E ci sono figure come quelle dei direttori di Distretto, opereranno in relazione con l’ospedale. Che deve rimanere se stesso, con le sue caratteristiche, occupandosi delle acuzie con efficienza e rapidità, mentre la risposta sul territorio deve essere caratterizzata dai tempi lunghi della cronicità e dal colloquio».

Il direttore sanitario, Marino Dell’Acqua, ha sottolineato: « Questo è un momento importante per lo sviluppo del polo territoriale nei prossimi anni. Nel 2022 si è lavorato molto nel creare le strutture, nel 2023 occorrerà ridurre la frammentazione in modo che i cittadini trovino le risposte ai loro bisogni, anche coinvolgendo i medici di medicina generale. Bisogna riempire di contenuti i luoghi di prossimità (abbiamo attivato 5 case di comunità). E attiveremo anche, in modo sperimentale, l’ospedale di comunità a Somma Lombardo. Le professionalità  dei direttori di distretto sono diverse, potremo partire con esperienze e progettualità differenziate. E teniamo molto alla formazione, dall’infermiere di famiglia/comunità agli stessi direttori».

Linee sposate con convinzione dai nuovi responsabili, il cui mandato è di cinque anni. Gli esiti del loro lavoro sarà valutato sulla base di precisi indicatori (accessi al Pronto soccorso, numero dei ricoveri e simili). Con una precisazione: «I tempi per avere dati statisticamente affidabili – ha fatto presente Porfido – sono tipicamente lunghi. Esempio: in passato ho seguito una campagna rivolta agli anziani per la prevenzione delle cadute. Ci sono voluti dieci anni per verificare la diminuzione delle rotture ai femori».

Stefano Tosi

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