Osservando da una certa angolazione, si distingue chiaramente la parte della pianta ancora vitale da quella che sembra definitivamente compromessa. L’albero si trova nel parco di via Covetta ma non è sempre stato lì: “abitava” piazza Giovanni XXIII ed è stato trasferito durante i lavori che hanno interessato l’area della stazione ferroviaria. Ora il Comitato Salviamo gli Alberi di Gallarate, da sempre contrario a progetti che modificassero la piazza sacrificando verde, chiede di provare a salvare il salvabile, anche mettendo a disposizione la propria opera.
«Abbiamo monitorato questo esemplare di Acer Japonica – spiega Filiberto Zago con altri attivisti – constatandone il progressivo deperimento: distacco di corteccia, foglie prematuramente secche, funghi, oggi non presenti, forse rimossi, alla base. Lo stato di sofferenza è stato confermato dall’agronomo Andrea Tovagliari, che abbiamo interpellato più volte. Già prima del trasferimento aveva detto che difficilmente la pianta si sarebbe salvata se spostata».(Foto in fondo)
«Alcuni rami sono stati tagliati durante il tragitto – aggiunge Olivia Pastorelli – per consentire il passaggio in determinati punti. Pare che sia stato anche tranciato il cavo di un condominio». Viaggio travagliato, insomma, per una pianta che i sostenitori di Salviamo gli Alberi ricordano essere di pregio: «Proprio per questo – sottolineano Camilla Colombo e Laura Pastorelli – sono state investite risorse per trasferirlo. Ci sono altri due esemplari al parco Bassetti».
Di qui la volontà di fare tutto il possibile per salvare l’Acer. «L’agronomo – dicono in coro gli attivisti - ci ha spiegato che esiste una tecnica per provarci. Si tratta, fra l’altro, di rimuovere delicatamente i pezzi di corteccia che già tendono a staccarsi, intervenendo al momento giusto e applicando prodotti specifici. Noi ci rendiamo disponibili a fare questo lavoro, seguendo le istruzioni dell’esperto e con il suo coordinamento, oltre che con un’autorizzazione Comune». Di qui una lettera/appello indirizzata (lettera protocollata) a Ufficio tecnico, assessore al Verde Sandro Rech, gruppi consiliari.
Inevitabile riferimento alla bocciatura della mozione sulla (ri)forestazione urbana delle minoranze, bocciata in Consiglio comunale: «Ci è dispiaciuto molto, soprattutto per i riferimenti al costi di manutenzione che nuove piantumazioni comportano. Il nostro impegno, comunque, sarebbe di puro volontariato. Torniamo inoltre a chiedere che, a Gallarate, si facciano un censimento e un piano del verde, oltre che il bilancio arboreo».
Tornando all’Acer Japonica: «L’agronomo ci ha fatto presente che si tratta di un albero monumentale. Non per dimensioni ma per la specie cui appartiene e per la forma, quasi una scultura arborea. Ma noi non vorremmo una scultura, una natura morta. Vorremmo una pianta viva».