Vivere la vita a fondo, essere come aquile che volano alto ricordando un'immagine usata dal cardinale Carlo Maria Martini, tenere viva la speranza come dice dice San Paolo. E prima di tutto: «Vivere da veri cristiani è possibile ma soprattutto rende felici».
Queste sono alcune delle parole pronunciate da Marco Zambon, da ieri diacono, nella chiesa di Santa Croce a Busto Arsizio. Già sabato sera era attesa la sua prima omelia a Sant'Edoardo. Ma è qui, a Santa Croce, sulle orme di don Angelo Volontè e poi di don Alfonso Milani al quale è dedicato il centro comunitario, che è cresciuto il ventiquattrenne. Nel piazzale lo striscione «Diacono Zambon nel corazón» ad accogliere e tutti i preparativi per far poi esplodere la festa.
«Cristo non fa selezione, non sceglie guardando i curriculum come un datore di lavoro... Conosce le nostre fragilità, ma ci dà l'occasione, se vogliamo, di affrontarle insieme a lui» ha detto il diacono Marco nella sua omelia. Alla cerimonia c'era don Antonio Corvi, parroco di Sant'Edoardo, ma anche gli altri sacerdoti di oggi e ieri che hanno voluto partecipare a questo momento importante.
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E ancora, «quando siamo lieti incontriamo persone che ci mostrano che seguire Cristo è possibile e rende felici le persone. Persone così, le vorremmo sempre al nostro fianco... Il mondo ha sete di Dio ma sembra aver dimenticato la sorgente».
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