Malpensa porto franco e fiscalità agevolata nei comuni di confine. Ma anche flat tax e nuovi modelli economici basati sulla forza del nostro territorio.
Si ne è parlato questa sera in Sala Montanari a Varese: promotrice la Lega e il deputato Matteo Bianchi, da sempre propulsore a Roma delle richieste di cambiamento di una provincia che vuole tutelare e sfruttare le proprie specificità
«Tante istanze sono state portate dai territori ma sono rimaste in un cassetto. Il territorio della provincia di Varese chiede solo una cosa e non è l’assistenzialismo: chiede che vengano create delle condizioni che gli permettano di rimanere agganciato all’Europa, con minor carico fiscale e minor burocrazia» ha esordito Bianchi.
Due le proposte specifiche, la prima riguarda l’aeroporto di Malpensa: «Ci connette all’Europa e permette di avere le materie prime non solo al Varesotto ma a tutto il Nord Italia. Deve quindi diventare “porto franco”, alla stregua dei porti veri e propri, con una fiscalità agevolata». La seconda riguarda tutta la zona di confine: «La Svizzera attrae la nostra manodopera: noi la formiamo, la Confederazione Elvetica la usa. Bisogna allora incidere sul cuneo fiscale: il netto in busta paga deve rimanere più cospicuo, in modo tale da disincentivare la migrazione lavorativa».
E poi la “flat tax”, contributo sul quale - tra gli altri argomenti trattati - si è pronunciato anche Francesco Manfredi, professore ordinario di Economia Aziendale e prorettore alla Libera Università del Mediterraneo: «La Lega da tempo propone l’aliquota piatta. Riteniamo possa essere un elemento di equità e un mezzo per avere un rapporto più diretto con il fisco senza le classiche distorsioni del sistema italiano».