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Busto Arsizio | 04 settembre 2022, 08:00

Il ritorno di don Claudio Silva: «Grazie Beata, parrocchia affettuosa e amorevole»

Oggi il sacerdote, per tredici anni parroco di Beata Giuliana a Busto e già rettore del collegio Rotondi di Gorla Minore, è stato invitato a festeggiare i cinquant’anni di sacerdozio durante la festa patronale

Don Claudio Silva - foto da un video della Bcc Milano

Don Claudio Silva - foto da un video della Bcc Milano

«Mi raccomando non dia enfasi alla mia persona, piuttosto metta in evidenza quanto la comunità di Beata Giuliana sia affettuosa e la sua partecipazione alla vita parrocchiale sia calorosa, amorevole, sentita e vivace. L’ atteggiamento con cui mi porrò domenica sarà in primis di gratitudine».

Don Claudio Silva ha bellissimi ricordi di Beata Giuliana dove è rimasto parroco per tredici anni e di tutta quanta Busto Arsizio. E non ha pensato due volte quando i parrocchiani di Beata lo hanno invitato domenica a festeggiare i cinquant’anni di sacerdozio. Il desiderio di tornare nella sua Beata è sempre stato forte e ben volentieri domenica solennizzerà il “traguardo d’oro”. Dieci lustri che don Claudio ha già festeggiato nella sua attuale comunità di Carugate dove è arciprete dal 2012. «Ho un bellissimo ricordo di Beata – confessa – ma anche a Carugate sono stato accolto bene e ho trovato una bella comunità».

Fedeli che lo ha festeggiato ricordando il 28 giugno 1972 quando don Claudio aveva celebrato a Inveruno, sua città natale, la prima messa. Dunque bella rimpatriata domenica quando ad accoglierlo nella parrocchia bustese ci saranno tanti parrocchiani. E lui vorrà dire “grazie” ai suoi fedeli. «Ho bellissimi ricordi di Beata – prosegue – Aveva rappresentato per me la mia prima esperienza pastorale dopo essere stato per tredici anni in seminario come padre spirituale, poi sei anni a Lecco e Merate come direttore della scuola vocazionale e dal ‘94 al ’99 rettore al Collegio Rotondi di Gorla Minore».

Dunque Beata Giuliana è stato un momento fondamentale nella vita pastorale del sacerdote. «Un’esperienza importante per la mia crescita spirituale – sottolinea – Anni costruttivi, ricchi di tante iniziative che coinvolgevano anche l’intera città. Sono stati anni anche di altri incarichi, come vice-decano e un anno come decano con monsignor Claudio Livetti. Ricordo con piacere i momenti della festa di Beata Giuliana, la Cascina dei poveri, la fattiva collaborazione dei coadiutori don Marco e don Davide. Ho coltivato rapporti personali e amicizie che tutt’oggi durano, come si addice alle vere amicizie. Poi anche la proposta di pastorale giovanile che ha visto il dialogo con altre parrocchie».

Insomma un matrimonio tra don Claudio, la città di Busto e Beata Giuliana, impossibile da dimenticare. Auguri don Claudio!

Laura Vignati

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