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Politica | 05 agosto 2022, 19:09

Il gruppo di Farioli cambia nome: in consiglio a Busto arriva L’Italia C’è

Il gruppo consiliare Popolo, Riforme e Libertà cambia nome in L’Italia C’è. Approda dunque in consiglio comunale la realtà politica fondata dal deputato Librandi. Capogruppo è sempre Gigi Farioli, tra i primi ad aderire al nuovo progetto. Con lui i consiglieri Giuseppina Lanza ed Emanuele Fiore

Il gruppo di Farioli cambia nome: in consiglio a Busto arriva L’Italia C’è

Il gruppo consiliare Popolo, Riforme e Libertà cambia nome in L’Italia C’è. Approda dunque in consiglio comunale a Busto la realtà politica fondata dal deputato Gianfranco Librandi.
Capogruppo è sempre Gigi Farioli, tra i primi ad aderire al nuovo progetto. Con lui i consiglieri Giuseppina Lanza ed Emanuele Fiore.
Di seguito la nota diffusa da Farioli, all’insegna di un rinnovato impegno nel solco dell’Agenda Draghi.

Il gruppo consiliare, esito delle elezioni amministrative che mi videro candidato sindaco, sostenuto da due liste in cui erano confluite istanze civiche, popolari, liberali e riformiste con il contributo o il sostegno di forze politiche e associazioni politico-culturali legate esplicitamente ai valori dell’Europa dei fondatori e del metodo della sussidiarietà, ha assunto dallo scorso 3 agosto la denominazione de L’Italia C’è-Civici, liberali e riformisti per Busto Città Europea.

La nuova denominazione unisce ai riferimenti politici culturali che ispirarono il laboratorio politico amministrativo bustocco, il riferimento alla piattaforma L’Italia C’è di cui sono promotore in provincia di Varese e di cui la consigliera Lanza è vicecoordinatrice. Come noto L’Italia C’è è una piattaforma politica che si colloca sul versante politico che ha promosso e animato a suo tempo il laboratorio bustese e che a livello nazionale si pone l’ambizioso obiettivo di dare una efficace rappresentanza a quell’Italia che, pur tra mille difficoltà e crisi, ha saputo, senza recriminare o cercare alibi nelle consecutive crisi sanitarie economico-finanziarie e geopolitiche, garantire al nostro grande Paese di resistere e crescere, come confermato dai dati statistici degli ultimi giorni, ad un ritmo superiore a tutti i paesi europei, cosa che non avveniva da oltre venticinque anni.

Soprattutto intende rappresentare quella società civile di giovani che chiedono con impegno e studio di qualità di poter diventare protagonisti di un Paese in crescita e non in declino e non essere costretti a cercare realizzazione fuori dai confini nazionali. Così come quel mondo diffuso di piccole e medie imprese che continuano a garantire occupazione e continuità di una vocazione operosa. Insomma di quell’Italia migliore che, quotidianamente, con le sue donne, famiglie, associazioni ha bisogno di credere e recuperare fiducia e speranza in un futuro di libertà e benessere.

In particolare L’Italia C’è in provincia di Varese come nelle altre province e nell’intero Paese da mesi opera, studia e tesse rapporti per garantire una rete di rappresentanti della società civile, amministratori locali, imprenditori, operatori impegnati nel terzo settore, nella sanità e nel mondo economico e sociale che favoriscano la partecipazione alla costruzione del bene comune con significativi esempi anche alle più recenti elezioni amministrative e persegue collaborazioni con realtà civiche moderate coinvolte in amministrazioni sia civiche tout cour che di centro destra o centrosinistra. Il tutto in una cornice che si richiama come contenuti, stile, priorità alla più volte citata agenda Draghi.

Insomma L’Italia C’è è anche una chiara ed inequivoca risposta affermativa a quel Siete Pronti?! con cui il 20 luglio, proprio Mario Draghi accettava la sfida richiesta spontaneamente con una eterogenea e forte alzata di scudi delle diverse articolazioni del Paese Reale, stimolava il parlamento. Sappiamo tutti come è andata a finire. Il richiamare oggi nel nome del gruppo il riferimento esplicito a L’Italia C’è è rispondere “Sì noi siamo pronti!”. Pronti ad affermare anche nell’impegno in consiglio e in città il nostro essere pronti e conseguenti. Pronti a partire da quelle idee ed azioni conseguenti a garantire il successo del PNRR e delle transizioni ambientali energetiche e digitali, in una ordinata coesione sociale. Pronti a garantire un virtuoso preciso di crescita se possibile con la coerenza, la credibilità e la competenza che sono in Italia e ancor più in Europa un sinonimo di Agenda Draghi.

L’atteggiamento in consiglio e in città sarà, se possibile, ancor più incisivo, aperto, propositivo esigente, attento e determinato senza pregiudiziali posizioni di parte ma con attenzione al presente e al futuro di Busto, città grande ed europea, legata alla vocazione e tradizione di Città aperta ed operosa, solidale ed innovativa, insomma Città Europea con i piedi ben saldati a terra e lo sguardo oltre le nuvole.

Redazione

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