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Busto Arsizio | 20 luglio 2022, 18:00

A Busto una seconda linea del forno crematorio

Su proposta del sindaco Antonelli, la giunta ha dato mandato al dirigente del settore Lavori pubblici di avviare una procedura di project financing di iniziativa pubblica, della durata di circa 20 anni, per la creazione della seconda linea del forno crematorio

A Busto una seconda linea del forno crematorio

Sono sempre di più le persone che scelgono la cremazione. Nel 70 per dei casi, secondo i dati dell’assessore con delega ai cimiteri, Mario Cislaghi.
E oggi, su proposta del sindaco Emanuele Antonelli, la giunta ha dato mandato al dirigente del settore Lavori pubblici di avviare una procedura di project financing di iniziativa pubblica, della durata di circa 20 anni, per la creazione della seconda linea del forno crematorio, sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica già nella disponibilità dell’ente.

«Con il medesimo atto – precisa una nota di Palazzo Gilardoni – la giunta ha deliberato di non accogliere la proposta di project financing riguardante la progettazione, costruzione e la gestione di un crematorio presentata dall’attuale gestore del forno, non ritenendola in linea né con l’interesse pubblico, né con gli obiettivi dell’amministrazione comunale».

Le altre decisioni della giunta

Sempre su proposta del sindaco Antonelli, la giunta ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione della seconda fase dei lavori di adeguamento sismico, antincendio e normativo da eseguire sull’edificio scolastico Tommaseo di via Sanzio.

La spesa ammonta a 1.742.000 euro, finanziati da un contributo del Ministero dell’Interno per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

La prima fase dei lavori, realizzata nel 2021, ha comportato un investimento di 650.000 euro.

Su proposta della vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, sono stati inoltre approvati i criteri per l’assegnazione di contributi ai teatri cittadini per l’anno 2022.

Le linee guida prevedono che il contributo sarà assegnato in parte a copertura delle spese per il mantenimento della struttura e in parte in base alla valutazione delle attività realizzate negli ultimi tre anni e delle attività da realizzare nel corso dell’anno.

La somma complessiva a disposizione è pari a 55.000 euro, per ogni sala teatrale è previsto un tetto massimo di 18.000 euro.

L’ importo, fa sapere l’amministrazione, è rimasto pressoché invariato nel corso degli ultimi anni, da 50.000 euro erogati prima della pandemia, si è passati a 60.000 euro nel 2020 per sostenere le sale rimaste chiuse e inattive per alcuni mesi e scongiurarne quindi la chiusura definitiva, per tornare ai 55.000 euro di quest’anno, un investimento utile a garantire la sopravvivenza dei teatri, in particolare di quelli di quartiere, che, oltre a essere luoghi di promozione della cultura, rappresentano dei presidi contro il degrado.

A breve sarà pubblicato il bando e sarà nominata la commissione che dovrà valutare le domande pervenute dai teatri.

Redazione

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