In arrivo a Busto i “parcheggi rosa” per donne in gravidanza e genitori di bambini di età non superiore ai due anni. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal Partito Democratico.
Anzi, ripresentata, come ha sottolineato la prima firmataria Valentina Verga: «Il tema era già stato oggetto di una mozione nel 2016. Purtroppo – ha ricordato – all’epoca aveva avuto un voto contrario».
L’esponente dem ha evidenziato che «nel frattempo numerosissimi comuni in Italia hanno introdotto gli stalli rosa e nel 2021 è intervenuto un decreto legge che è andato a modificare il codice della strada, dove è ora previsto che il sindaco, con un’ordinanza, possa riservare questi spazi». Pertanto «abbiamo ritenuto fosse importante intervenire di nuovo, perché finalmente anche il codice della strada è dalla nostra parte».
Da ciò la richiesta di «dare effettiva attuazione alla normativa, istituendo anche a Busto, non solo in maniera sperimentale o provvisoria come in alcuni punti è stato già fatto, gli stalli rosa, soprattutto nelle vicinanze di punti strategici».
Vale a dire, ad esempio, in centro e nei dintorni di scuole, servizi all’infanzia, uffici pubblici, farmacie, ospedali, impianti sportivi.
«I tempi sono maturi per andare in questa direzione», ha osservato Verga.
Il sindaco Emanuele Antonelli ha spiegato che «la giunta comunale ha già dato attuazione alla normativa, con la realizzazione di alcuni stalli da parte di Agesp nei parcheggi Facchinetti e Giussano. È intenzione dell’amministrazione dare seguito all’iniziativa anche attraverso la partecipazione al bando destinato a finanziare la realizzazione di ulteriori parcheggi rosa, a tutt’oggi non ancora aperto alle domande».
«Abbiamo assolutamente intenzione di fare quello che viene richiesto», ha assicurato il primo cittadino.
Il comandante della Polizia locale Claudio Vegetti ha poi precisato che è presente una delibera che «individua già gli spazi dove andare a collocarli. Nel decreto ministeriale pubblicato a fine maggio, sono stati individuati il tipo di cartello e il tipo di contrassegno da mettere sul cruscotto delle auto, che dovremo rilasciare noi come comune. È stato adottato un simbolo rilevato dal ministero come quello generalmente utilizzato dalla maggior parte dei comuni che avevano anticipato l’introduzione di questi stalli».
«Adesso abbiamo un riferimento normativo quasi completo, perché il regolamento di esecuzione ancora non c’è», ha aggiunto il comandante, anticipando che il contrassegno, quando verrà rilasciato, «varrà su tutto il territorio nazionale. Siamo nelle condizioni di cominciare a istituire delle ordinanze che ci servono anche per andare a chiedere i contributi ministeriali, che per il comune di Busto potrebbero essere di 30mila euro».
La mozione del Pd è stata approvata all’unanimità. «Auspicavo il voto di tutti su un argomento così condivisibile – ha poi commentato a margine Valentina Verga –. Ci sono voluti sei anni, forse l’altra volta i tempi non erano maturi. Ora speriamo di vedere presto questi stalli rosa in giro per la città e non solo nei due parking. Busto non può non averli».
Per poi aggiungere, dal punto di vista politico, che «finalmente è stata votata anche una mozione della minoranza. Spero non sia un unicum».
In precedenza, anche le delibere presentate dalla giunta e la mozione della minoranza sulle comunità energetiche avevano ricevuto il via libera dell’intera assise.
Tanto che, a fine seduta, il sindaco Antonelli ha fatto notare con soddisfazione come tutto sia passato all’unanimità. “Merito” anche del rinvio non senza scintille (leggi qui) della mozione sulla Pro Patria, oltre che del ritiro dell’interrogazione di Fratelli d’Italia dai toni critici sulla raccolta dei rifiuti, che avrebbe potuto rendere più "vivace" la seduta.