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Sport | 12 luglio 2025, 17:22

VIDEO e FOTO. Il sottomarino giallorosso Antoniana punta a scalfire le corazzate della Prima Categoria

Presentata la squadra che per il quinto anno sarà guidata da Tiziano Senziani. Il sodalizio del presidente Cosentino è ora a tutti gli effetti la seconda per importanza di tutta Busto. Si riparte da un gruppo ancor più giovane e dalla certezza D'Ascanio, autore di 99 gol negli ultimi tre campionati

L'Antoniana vuole essere l'outsider, la possibile “ammazza-grandi” del campionato di Prima Categoria. Dietro la Pro Patria, ora, c'è solo il sodalizio del presidentissimo Francesco Cosentino, unica superstite bustocca nel terzultimo gradino della scala gerarchica del calcio italiano. E mentre (quasi) tutte le altre formazioni cittadine si daranno battaglia in Seconda, i giallorossi si daranno da fare per diventare una mina vagante, un «U-boot contro le corazzate del nostro girone», afferma il tecnico Tiziano Senziani.

La presentazione della rosa per la stagione 2025/26, ha confermato una linea chiara: gioventù, orgoglio e un progetto tecnico e umano ben definito. Un percorso che il presidente Francesco Cosentino, al suo ventesimo anno in sella, continua a portare avanti con passione incrollabile. «Sono tanti anni, a volte anche pesanti, ma non abbandono mai perché sono molto attaccato a questa società – ha esordito –. Quest'anno, insieme al mister, abbiamo fatto la scelta di rinverdire la squadra. Abbiamo tantissimi giovani e speriamo che i "vecchi" siano dei trascinatori e di buon esempio. Le basi per far bene ci sono».

Una visione condivisa dal direttore generale Giuseppe Abenante: «Essere la prima squadra dilettantistica della città deve essere motivo di orgoglio. La nostra politica è dare sempre più spazio ai giovani, creando un mix tra l'esperienza dei ragazzi che sono con noi da anni e i giovanissimi provenienti da settori giovanili importanti».

Il cuore pulsante del progetto tecnico resta Tiziano Senziani, confermato per il quinto anno consecutivo. Un allenatore che non usa mezzi termini per spiegare la sua filosofia, in netta contrapposizione con un certo tipo di calcio. «Ci sono direttori sportivi che offrono la luna e non costruiscono un progetto. Qua, fortunatamente, il direttore sportivo non c'è. Sono io, faccio tutto io», ha scherzato con la sua solita schiettezza.

La sua idea di squadra è un ecosistema sociale prima che tecnico. «Se ci sono due o tre ragazzi del 2006 che giocano con gente di 35 anni, quando si siedono a cena di che parlano? I nostri giovani, invece, possono interagire fra di loro. I "vecchi" che abbiamo qui sono capaci di integrarsi, di aiutarli, senza fare nonnismo o bullismo. Il mio dovere è tirare su tutti questi ragazzi nella stessa maniera, per farli arrivare al top della loro forma personale, mentale e comportamentale». Per farlo, si avvarrà del nuovo preparatore atletico Claudio Ciapparelli («due lauree», sottolinea il mister) e di un metodo di preparazione studiato per affrontare subito le big del campionato, proprio quelle "corazzate" citate in apertura.

Un'ambizione supportata anche dalle istituzioni, rappresentate dall’assessore allo sport Luca Folegani. «In una squadra contano l'unità e la coesione. Le guerre si sono vinte quando gli eserciti erano uniti». Folegani ha poi toccato le corde dell'identità e della memoria: «Voi entrate in un campo intitolato a Luigi Gualdoni e rappresentate una società che ha avuto figure come Gipo Calloni. Avete la fortuna di aver avuto questi due grandi maestri. Onorate la maglia e onorate questi due signori». 

Con un gruppo ancora più giovane, un "generale" carismatico in panchina e una dirigenza appassionata, l'U-boot giallorosso ha acceso i motori. Le corazzate sono avvisate.

Giovanni Ferrario


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